mercoledì 31 dicembre 2008

Catania, 2 gennaio: Mobilitazione per il popolo palestinese

CONCENTRAMENTO
SABATO 2 GENNAIO 2009 ORE 17:00
VIA ETNEA incrocio VIA UMBERTO
(davanti bar Savia).

E’ partito sabato mattina l’attacco dell’esercito di occupazione israeliano sulla inerme popolazione civile palestinese già stremata da un lungo embargo che ha reso insufficienti e privi di strumenti adeguati gli ospedali della Striscia di Gaza. A poche ore dai primi raid aerei israeliani sulla Striscia si contano già 400 morti e 1400 feriti gravissimi, un bilancio destinato purtroppo a crescere. Tra le vittime, dicono i mezzi d’informazione ufficiale, tante donne e tanti bambini, i cui corpi stanno arrivando a brandelli negli ospedali; secondo le fonti sanitarie di Gaza occorrerà trasferire i feriti più gravi in Egitto e non c’è un sufficiente numero di elicotteri per trasportarli.

I morti e i feriti di Gaza sono l’ennesima testimonianza della pulizia etnica che lo Stato israeliano da 60 anni sta portando avanti attraverso una guerra di occupazione, di apartheid, di violenza militare sull’intera popolazione palestinese. Il pretesto dell’attacco “difensivo” dai missili qassam, che il primo ministro Olmert si è affrettato a propinare questa mattina ai ministri degli esteri di tutto il mondo, vuole distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale dal fatto che a Gaza un milione e mezzo di persone sta rischiando la morte da quasi due anni di embargo, che ogni giorno produce vittime.

Complici del terrorismo di Stato israeliano, l’appoggio militare statunitense e il silenzio dei governi europei, che lasciano che in Medio Oriente prosegua a compiersi indisturbato il tentativo di cancellare la Palestina dalle cartine geografiche, e con essa il suo popolo. E’ ormai evidente come alla condanna da parte della comunità internazionale dei crimini del nazifascismo non si accompagni ugualmente la condanna della storia e dell’attualità del progetto aberrante di cancellare il popolo palestinese.

NON C’E’ TEMPO DA PERDERE. FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA! PER L’IMMEDIATO STOP ALL’ATTACCO MILITARE SULLA STRISCIA DI GAZA. LA FINE DELL’EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE DI GAZA IL CONGELAMENTO DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI ECONOMICI E MILITARI TRA L’ITALIA E ISRAELE LA FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA VITA, TERRA E LIBERTA’ PER IL POPOLO PALESTINESE

Catanesi Solidali
con il Popolo Palestine

Speriamo nell'anno che verrà....auguri a tutte e tutti!

Diciamolo tranquillamente:il 2008 è stato l'anno della sconfitta. Un governo moribondo miseramente crollato sotto i colpi di Mastella e Dini. La nostra incapacità a influire prima nel governo e poi nella società. Una sinistra litigiosa che non vede oltre la propria autoreferenzialità e un passato glorioso ma anche pieno di tragedie ed errori. Una società profondamente mutata e che noi non riusciamo più a capire, analizzare e indirizzare. Il potere, che qualcuno considerava meno cattivo di prima, mostra la propria natura e chiude l'anno bombardando il popolo palestinese. Per natura sono stato sempre ottimista, ma ad sessere sincero c'è poco in questo momento che mi possa far sembrare il nostro tempo meno "oscuro". Credo nell'uomo e nelle sue capacità e non posso che continuare a credere che l'alternativa alle barbarie sia oggi piu che una aspirazione una necessità. Oggi mi sento più solo ma non perdo la speranza in un futuro migliore. C'è bisogno di tutte e tutti per rimetterci in cammino, coscienti che sarà ancora più difficile ma che in quanto comunisti non possiamo non accettare questo grande impegno "storico".
Auguri a tutte e tutti cari compagni e cari amici.

Il consiglio vota il bilancio 2009 e continua a distruggere la democrazia

In merito ai lavori dal consiglio provinciale che hanno portato alla votazione del bilancio 2009 :

1)il consiglio ha deciso a maggioranza di trattare il bilancio 2009 in tempi strettissimi seguendo l'indicazione del presidente Castiglione senza tener conto che il piano programmatico della provincia ha bisogno di tempi opportuni per dare a tutti i consiglieri la possibilità di proporre emendamenti in consiglio.

2) il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è stato fissato, su proposta del Pdl, per martedì 30 Dicembre alle ore 12:00, quindi con la chiara volontà di non permettere all'aula un sano confronto per l'approvazione definitiva del bilancio. Questa decisione non tiene conto del regolamento contabile che fissa in 5 giorni dalla presentazione il tempo minimo per la discussione degli emendamenti creando uno strappo istituzionale senza precedenti e concedendo neanche 24 ore per visionare gli atti.

3) Ancora una volta le regole della democrazia non valgono per questo consiglio provinciale e non si dà la possibilità ai consiglieri di opposizione di svolgere il proprio ruolo. Il consiglio ormai si è trasformato in un semplice organo che serve a ratificare decisioni prese dall'amministrazione.
4) Abbiamo votato contrariamente(io e il compagno Tomarchio del Pdci) a un bilancio sul quale il consiglio ha influito poco, appena 1.300.000,00 euro. Una proposta che alle parole non fa seguire finaziamenti idonei per i servizi sociali quali scuola e solidarietà sociale.
5) La votazione ha visto, come ormai abitudine, il Partito Democratico stenersi dando ormai segnali sempre più evidenti che in consiglio esiste solo una opposizione:i comunisti.

sabato 27 dicembre 2008

Per Israele il natale è una buona occasione per uccidere centinaia di palestinesi



GAZA CITY - Oltre duecento persone sono morte nella Striscia di Gaza, bombardata stamane alle 11.30 locali (10.30 italiane) dall'esercito israeliano; i feriti sono circa 400.
Governo israeliano: assassini e vigliacchi!

mercoledì 17 dicembre 2008

Interrogazione consiliare sulla sicurezza nelle scuole

Al presidente della provincia

Al presidente del consiglio provinciale
All’assessore alla pubblica istruzione

Interrogazione a risposta scritta in merito alla sicurezza nelle scuole pubbliche


Premesso che:

gli ultimi fatti di cronaca nazionale hanno evidenziato la totale mancanza di sicurezza di alcuni edifici scolastici pubblici;

la legge madre sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, cioè la 626, si applica in tutte le realtà fatti salvi gli edifici scolastici;

che oltre la metà degli edifici scolastici italiani è stata costruita prima degli anni settanta, con evidenti problemi dovuti all'uso di materiali e criteri edili inadeguati o comunque superati;

poco meno della metà dei plessi, circa il 42%, risulta privo della certificazione di agibilità statica e che quasi un edificio scolastico su tre è sito in zone a rischio sismico;

molti degli edifici che ospitano strutture scolastiche in provincia di Catania non erano fin dall’inizio stati costruiti per il regolare svolgimento di attività scolastiche;


Considerato che:

secondo i dati forniti recentemente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso la cifra da spendere per intervenire sui 57 mila plessi scolastici italiani per renderli a norma rispetto alle leggi sulla sicurezza si aggirerebbe sui tredici miliardi di euro;

gli ultimi provvedimenti presi dal governo in materia scolastici prevedono tagli sul sistema pubblico dell’istruzione;

Chiedono di sapere:

se l’amministrazione provinciale provinciale sia cosciente dello stato di sicurezza delle scuole di sua competenza;

se comunque l’amministrazione provinciale abbia una qualche coscienza anche dello stato delle scuole pubbliche di non sua competenza;

se esiste un piano di manutenzione e revisione programmatico delle strutture scolastiche, dei laboratori e degli ambienti di studio presenti in città;

quali interventi intenda svolgere l’amministrazione provinciale per la messa in sicurezza degli istituti scolastici di competenza che presentassero carenze strutturali e inadempienze alle leggi vigenti in Italia sulla sicurezza nelle scuole.

Catania 9 Dicembre 2008

martedì 16 dicembre 2008

Il consiglio provinciale approva l'ordine del giorno contro i tagli della Gelmini

Il consiglio approva O.d.g. contro i tagli alla scuola pubblica

Il consiglio provinciale di Catania nella seduta di lunedì 15 Dicembre ha votato a maggioranza un ordine del giorno, firmatari il consigliere Marletta Valerio di Rifondazione Comunista e il consigliere Antonio Tomarchio del Pdci, contro i tagli per 8 miliardi di euro previsti dai proovedimenti Gelmini/Tremonti. L'ordine del giorno impegna l'amministrazione provinciale " ad attivare ogni possibile canale istituzionale al fine di contestare i tagli delle risorse per la pubblica istruzione previsti nella finanziaria 2009 con l'obbiettivo di evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro e di garantire un effettivo diritto allo studio come sancito dall'articolo 34 della costituzione della Repubblica Italiana". L'approvazione di questo O.d.g. viene dopo l'approvazione di qualche settimana fa dell'o.d.g. contro i tagli al sostegno in Sicilia e rappresenta una nuova vittoria "politica" del movimento della scuola.Esprimiamo tutta la soddisfazione in merito al provvedimento adottato e vigileremo al fine di controllare che la giunta Castiglione rispetti l'indirizzo che il consiglio ha dato tramite l'ordine del giorno votato in consiglio.

Nel blog potete consultare il testo completo dell'O.d.g. approvato dal consiglio.

mercoledì 3 dicembre 2008

Il consiglio provinciale approva l'o.d.g. contro i tagli agli insegnanti di sostegno

Agli organi di stampa
Con preghiera di pubblicazione.

Il consiglio approva O.d.g. contro i tagli agli insegnanti di sostegno

Il consiglio provinciale di Catania nella seduta di martedì 2 Dicembre ha votato a maggioranza un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Marletta Valerio di Rifondazione Comunista, contro i tagli effettuati dal ministero della pubblica istruzione nei confonti degli insegnanti di sostegno. L'ordine del giorno inpegna l'amministrazione provinciale "ad attivarsi al fine di sostenere di fronte all'ufficio scolastico provinciale e regionale, il ministero della pubblica istruzione, il ministero dell'economia, la necessità di reinserimento di tutti gli insegnati di sostegno colpiti dai tagli degli organici per l'anno scolastico 2008/2009, per tutelare i lavoratori e gli alunni diversamenti abili e rimuovere ogni forma di discriminazione e di emarginazione con particolare riferimento ai soggetti più deboli come sancito nella nostra costituzione repubblicana". Esprimendo tutta la soddisfazione in merito al provvedimento adottato e considerando l'approvazione di questo ordine del giorno una prima vittoria del movimento della scuola che negli ultimi mesi ha animato le piazze di Catania costringendo la "politica" a prendere provvedimenti per salvaguardare il mondo della scuola contro i tagli indiscriminati al mondo del sapere, vigileremo al fine di controllare che l'operato della giunta Castiglione rispetti l'indirizzo che il consiglio ha dato tramite l'ordine del giorno votato martedì 2 dicembre.

Catania 3 dicembre 2008
Il consigliere Valerio Marletta Rifondazione Comunista

sabato 29 novembre 2008

Sabato 29 Novembre comizio a Palagonia

Sabato 29 Novembre dalle ore 18.30 comizio in piazza Garibaldi a Palagonia. Nell'intento di mantenere un dialogo costante con la "piazza" illustreremo l'operato in seno al consiglio provinciale di Catania e spiegheremo alla popolazione le ragioni dell'adesione di Rifondazione Comunista allo sciopero generale del 12 Dicembre proclamato dalla Cgil e dai sindacati di base. Tema della serata saranno inoltre i tagli allo stato sociale in Sicilia soprattutto rigurdanti la sanità pubblica.

martedì 25 novembre 2008

Le prossime mobilitazioni studentesche a Catania

NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!

Mercoledì 26 Novembre
Ore 17.00 Assemblea Studentesca Aula Studio Sc. Politiche via Dusmet 163.
Ore 20.30 Festa di autofinanziamento Aula Studio Sc. Politiche via Dusmet 163.

Venerdì 28 Novembre
Ore 9.00 Mobilitazione Nazionale Studentesca Largo Rosolino Pilo.


Le leggi 133 e 169 rappresentano un tentativo di distruggere definitivamente il sistema d’Istruzione pubblica italiano: circa 150.000 posti di lavoro tagliati nelle scuole primarie e secondarie, quasi un miliardo e mezzo di euro in meno alla didattica e alla ricerca universitarie, privatizzazioni, numeri chiusi e la certezza di tasse insostenibili. Si risparmia su un settore fondamentale per il futuro del nostro paese e si vuole creare un’università alla portata dei soli ricchi.
Un grande movimento ha detto “NO” a questo attacco senza precedenti al nostro futuro con cortei spontanei, occupazioni e assemblee. Non è che l’inizio! Non ci fermeremo fin quando queste leggi infami non saranno ritirate e non accetteremo alcun compromesso.
Siamo un movimento di studenti, ma non viviamo su un altro pianeta. Molti di noi vivono già una vita fatta di lavori precari e subiscono tutti i giorni lo smantellamento dello stato sociale in corso da almeno 20 anni. Basti pensare ad una cifra sola: in Italia, secondo una ricerca della Banca dei Regolamenti Internazionali, dal 1983 al 2005 i lavoratori hanno perso l’8% del Prodotto Interno Lordo, andati in maggiori profitti (che infatti sono saliti nel periodo dal 23% al 31% del totale). In termini assoluti, si tratta di cifre enormi: l’8% del PIL italiano è, infatti, pari a qualcosa come 120 miliardi di euro.
Oggi ci chiedono di fare ancora sacrifici! La scusa è rappresentata dalla crisi finanziaria internazionale, in realtà crisi dello stesso sistema capitalista: dopo decenni di speculazioni senza regole che hanno ingrassato i portafogli di pochissimi, ci vengono a dire che la crisi che hanno causato loro dobbiamo pagarla noi, gli studenti, i lavoratori, la stragrande maggioranza della popolazione che non arriva alla fine del mese.
Se l’attacco è globale, la risposta deve essere globale! L’attacco a scuola e università rappresenta solo un anello di una catena più grande: da anni si attaccano pensioni, sanità, lavoro, diritti, migranti, cultura… Giocano a tenerci separati per renderci più vulnerabili. A questo si risponde riunendo tutte le lotte in un unico fronte di lotta comune formato da quelli che la crisi non la vogliono più pagare: studenti, precari, disoccupati, migranti, pensionati, famiglie....
E’ arrivato il momento di dire basta! Lotteremo ad oltranza contro il progetto di ridurre la contrattazione nazionale a contrattazione individuale, contro la precarietà per la sicurezza di un lavoro stabile e ben pagato, con la stessa energia, la stessa rabbia, la stessa radicalità che caratterizza la nostra battaglia contro lo smantellamento dell’istruzione pubblica.

TUTTI IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE

giovedì 20 novembre 2008

Provano a privare il consiglio provinciale di ogni sua prerogativa

In merito all'articolo apparso oggi sul quotidiano La Sicilia a firma P.L. sulla situazione del consiglio provinciale di Catania, ci tenevo a sottolineare quanto segue:
1) Il consiglio provinciale di Catania sta esautorando se stesso in questi primi mesi, svuotando l'organismo di ogni sua prerogativa. Non vengono discussi importanti ordini del giorno presentati da mesi, primi tra tutti quelli riguardanti la scuola e il taglio agli insegnanti di sostegno a catania(O.d.g. presentati l'8 Ottobre).
2) 10 consiglieri avevano presentato una richiesta di consiglio starordinario sulla questione dolente dei lavoratori ex Cesame, ma qualcuno ha ben pensato di ritirare alcune firme e quindi di conseguenza il consiglio non si terrà e non si esprimerà sulla crisi lavorativa che sta attraversando il nostro territorio.
3) Da mesi si chiede al consiglio di discutere della questione riguardante il piano di rientro sanitario siciliano e il taglio alle postazioni del 118, ma la conferenza dei capiguppo ha deciso a maggioranza di non portare la discussione in aula.
4) Le risposte che vengono fornite dalla giunta alle interrogazioni consiliari sono sempre vaghe e spesso rendono la nostra attività inutile.
5)Il presidente Castiglione non ha mai partecipato ai lavori del consiglio, rendendo difficile il rapporto consiglio/amministrazione.
6) L'amministrazione Castiglione fa pervenire in aula solo poche delibere, per lo più debiti fuori bilancio, rendendo l'operato di controllo del consiglio praticamente inutile.
7) Il lavoro delle commissioni consiliari è lento e farraginoso.

Cio premesso e considerato denuncio pubblicamente che in atto un tentativo maldestro di privare i consiglieri del proprio ruolo di controllo e di indirizzo politico ai lavori dell'aministrazione Castiglione. La stessa amministrazione in maniera autoritaria priva, soprattutto l'opposizione, di qualunque delle nostre prerogative per cui siamo stati eletti. Come Rifondazione Comunista continueremo a denunciarlo, perchè vincere le elezioni con l'80 % dei consensi non puo e non deve significare governare esautorando il consiglio provinciale democraticamente eletto. Non può e non deve significare svuotare la democrazia e non permettere la discussione sui grandi temi, dalla scuola all'Ex cesame, nella maniera più limpida e democratica possibile.

giovedì 13 novembre 2008

Venerdì 14 Novembre sciopero generale dell'università

Manifestazione provinciale a Catania- concentramento corteo ore 9:00 Piazza Dante

RIPRENDIAMOCI LE UNIVERSITÀ!!
Le mobilitazioni contro il progetto di dismissione dell’Università pubblica portato avanti dal Governo Berlusconi fanno registrare giorno dopo giorno salti di qualità sul piano quantitativo e qualitativo. Studenti, docenti, ricercatori, tecnicieamministrativi unitariamente dicono No allo svuotamento della struttura pubblica dell’alta formazione. Da Nord a Sud in quasi tutti gli Atenei italiani sisvolgonocortei spontanei,occupazioni, presidi. I lavoratori della conoscenza sono in fermento e gli universitari si uniscono alle lotte gloriose di genitori, docenti estudenti del mondo della scuola pubblica anch’essa soggetta a un attacco vergognoso da parte del Governo. Da anni non si assisteva a un simile fermento. I precari degli enti di ricerca si ribellano contro chi vorrebbe togliere loro il diritto acquisito alla stabilizzazione. I ricercatori paralizzano l’avvio dell’anno accademico rinunciando ai propri insegnamenti o trasformando le lezioni istituzionali in dibattiti sulle conseguenze della “riforma” Gelmini sull’assetto dell’Università italiana. In nome di una ideologia meritocratica che si traduce in selezione di classe il Governo ci propone l’immagine di una società della conoscenza ridotta ad aggregato culturale di merce scadente. E lo fa nel modo peggiore, cioè affossando le prospettive di sviluppo di un paese atterrato dalle deficienze di un capitalismo in crisi che oggi chiede allo Stato di intervenire a risolvere le sue contraddizioni. Tagli ai finanziamenti, riduzione a un quinto del rapporto già basso tra pensionamenti e nuove assunzioni,abolizione del valore legale del titolo di studio, aumento dei corsi di laurea a numero chiuso, costruzione di Università di élite, magari come quei centri di “eccellenza”, tanto cari al Ministro Tremonti, che di eccellente hanno solo il fiume di quattrini che rubano allo Stato, mentre le Università pubbliche rischiano la bancarotta. E poi l’obbrobrio che rischia di essere esteso al mondo della scuola della possibilità di trasformarsi in fondazioni private, l’ultima frontiera di un’autonomia finanziaria ridotta a privatizzazione delle prassi
gestionali degli Atenei attraverso la totale alienazione di strutture e risorse pubbliche. Uno scempio legislativo applaudito dalla finta opposizione del PD che già in passato aveva dimostrato sintonia con questa inedita cultura di statalismo neoliberista che nulla ha a che vedere con quel modello anglosassone tanto
acclamato ma evidentemente poco conosciuto dai legislatori nostrani.
A tutto questo ci opponiamo partecipando alle mobilitazioni spontanee degli studenti e dei lavoratori della conoscenza importando nei conflitti il nostro punto di vista di comuniste e comunisti e la nostra piattaforma politica di classe che persegue una Università pubblica e un sistema della ricerca di massa e di qualità. Esigiamo la stabilizzazione immediata dei precari di lungo corso e un finanziamento straordinario
per l’assunzione a breve di nuovi ricercatori. Chiediamo una riforma dello statuto giuridico dei docenti con separazione netta tra assunzione e avanzamento di carriera e un adeguamento stipendiale per la terza fascia(gli attuali ricercatori). Chiediamo un innalzamento delle borse di dottorato. Vogliamo la completa abolizione delle selezioni in ingresso ai corsi di laurea e l’azzeramento delle tasse di iscrizione all’Università per studenti e studentesse provenienti da famiglie con basso reddito. Vogliamo una riforma del sistema di governo degli Atenei in senso democratico e partecipativo. Vogliamo che venga istituito il diritto di assemblea d’Ateneo e di Facoltà con conseguente sospensione della didattica. Vogliamo una Università che
selezioni in base al merito e non alla classe sociale. Per far questo servono risorse. Chiediamo un taglio radicale della spesa (sempre crescente) destinata ai nuovi armamenti e magari il recupero dei milioni di euro che ogni anno sono regalati alla chiesa cattolica attraverso il trucco dell’8 per mille destinando il ricavato alla ricerca pubblica.
Chiediamo forse la luna? Se un sistema della ricerca e della formazione di massa e di qualitàdentro una società compiutamente democratica si chiama luna, allora Sì.
Chiediamo la luna.

venerdì 7 novembre 2008

I lavoratori ex Cesame occupano il consiglio provinciale

Giovedì 6 Ottobre era prevista una seduta straordinaria del consiglio provinciale di Catania. Un centinaio di lavoratori dell'ex Cesame hanno occupato pacificamente l'aula del consiglio di palazzo Minoriti, uno dei simboli di quel potere che li ha abbandonati al proprio destino. I lavoratori, rappresentai dalla Gcil, chiedono a gran voce il rispetto del protocollo d'intesa firmato nel 2005 che prevedeva il reinserimento graduale dei lavoratori, rimasti senza lavoro per il fallimneto dell'azienda Cesame. I protocolli d'intesa vennero firmati tra le parti sociali e sootoscritti dalla presidenza della provincia(Lombardo) e dal Sindaco di Catania(Scapagnini). Il protocollo garantiva il reinserimento di circa 100 lavoratori dell'ex Cesame nelle partecipate o collegate di comune e provincia. Ad oggi solo 22 di questi lavoratori hanno ottenuto lavoro nella Pubbliservizi Spa e prestano servizio presso la Sac all'aeroporto di Fontanorossa. Tutto il resto dei lavoratori sono oggi in un momento drammatico, senza lavoro e senza nessun ammortizzatore socilae che possa garantire loro una dignitosa esistenza. Abbiamo ottenuto che il consiglio provinciale si facesse carico della drammatica situazione e si terrà un consiglio straordinario sui protocolli d'intesa. Come Rifondazione Comunista denunciamo con forza che le amministrazioni comunali e provinciali non hanno garantito i protocolli e ad oggi non hanno proposto nessuna via d'uscita. Il meccanismo che si è innescato è sempre lo stesso: prendere in giro i lavoratori in campagna elettorale e lasciarli al prorio destino nel momento del bisogno. Le istituzioni catanesi rappresentano quanto di peggio la classe politica del centrodestra in Italia abbia in questo momento. Noi siamo al fianco dei lavoratori e li sosterremo in piazza e nelle istituzioni per chiedere il rispetto dei patti e per permettere a tutti e tutte un lavoro stabile e dignitoso.

martedì 4 novembre 2008

Per la seconda volta il consiglio provinciale ci nega la possibilità di parlare di scuola.

Lunedì 3 Novembre si è tenuta una nuova seduta ordinaria del consiglio provinciale di Catania. Durante la seduta ho chiesto a nome del mio gruppo consiliare che si prelevassero e dall'ordine del giorno e si mettessero ai voti i punti che riguardavano i tagli al sostegno e i tagli previsti in finanziaria sulla scuola pubblica. Il prelievo di questi ordini del giorno(punto 15, 16 e 21),presentati in data 8 Ottobre al consiglio, è stato ancora una volta bocciato dalla maggioranza di centrodestra. Il risultato della votazione ha visto la maggioranza compatta(17 voti contro). Per la seconda volta consecutiva un consiglio eletto dal popolo si rifiuta di parlare di scuola usando il proprio potere per evitare di prendere posizione. A mio avviso questo ennesimo rifiuto mette in evidenza la distanza di quel palazzo alle giuste richieste di un intero popolo che in questi giorni scende in piazza contro le scellerate politiche antisociali della destra italiana. Il consiglio provinciale è complice di queste politiche e continua a proteggere il proprio potere a colpi di maggioranza. Non accetta neanche la discussione e continua a sperperare denaro pubblico per gli amici della pubbliservizi, dei consigli di amministrazione degli ATO e di tutte le azienze partecipate della provincia di Catania. La democrazia continua ad essere solo una parola scritta sulla carta costituzionale e i "padroni" della nostra terra continuano ad accrescere il loro potere assoluto. Come Rifondazione Comunista continueremo a chiedere che si possa parlare di scuola in consiglio e continueremo a dare il nostro massimo appoggio al grande movimento della scuola.

Catania 4 Novembre 2008
Valerio Marletta

domenica 2 novembre 2008

Prossimi appuntamenti del movimento della scuola


Si è svolta presso l’aula A1 del Monastero dei Benedettini, sede delle facoltà di Lettere e Lingue, un’assemblea generale degli studenti, professori e ricercatori universitari. L’ordine del giorno è stato molto denso, grazie soprattutto alla partecipazione massiccia che ha contraddistinto la manifestazione di ieri (oltre 40.000 persone) che ha fornito grande slancio ed entusiasmo per proseguire nella lotta. Sono stati ricordati, in prima battuta i prossimi appuntamenti, punti fermi della protesta del mondo dell’università e della scuola:
- 3 novembre: riunione di alcuni componenti del Senato accademico e del Consiglio d’amministrazione di Ateneo;
- 6 novembre: assemblea d’Ateneo;
- 14 novembre: manifestazione generale;
- festa per l’autofinanziamento del Movimento Studentesco. L’odierna assemblea si proponeva l’obiettivo di creare la struttura (orizzontale) del movimento:
- gruppi di studio sulla 133;
- creazione di redazioni stabili che proseguano l’iniziativa del giornalino d’ateneo "Onda catanese" che ha visto la luce proprio in occasione della manifestazione;
- le forme di comunicazione migliori e affinché la nostra iniziativa sia ovunque percepibile. Creatività è la parola d’ordine, apertura verso la città è la chiave di volta. Esiste inoltre la volontà di redigere una lettera aperta al Rettore e al Senato accademico tutto affinché esprima una posizione chiara e concreta di rifiuto sulla possibilità che le nostre facoltà possano essere trasformate in fondazioni di diritto privato. Si richiederà, inoltre, con forza, una stabilizzazione dei ricercatori precari. Tutti sono chiamati a partecipare attivamente alle future iniziative del Movimento.

mercoledì 29 ottobre 2008

Il decreto Gelmini diventa legge......e i neofascisti continuano a picchiare.

Il Senato approva, in via definitiva, la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge. Nel frattempo i neofascisti cani da guardia di Alemanno assaltano gli spezzoni degli studenti di Sinistra a piazza Navona. Come sempre un governo reazionario e autoritario usa l'arma della violenza squadrista per difendere il proprio potere. Coloro che si dicevano contro questa controriforma, seppur vicini ad un altra parte politica, hanno mostrato oggi la loro vera ragione sociale: servi del potere.

martedì 28 ottobre 2008

Il consiglio provinciale ci nega la possibilità di parlare dei tagli alla scuola

AGLI ORGANI DI STAMPA

Lunedi 27 Ottobre si è tenuta una seduta ordinaria del consiglio provinciale di Catania. Il gruppo consiliare COMUNISTA-IDV” ha chiesto al presidente del consiglio il prelievo dell'ordine del giorno,presentato dallo stesso gruppo l'8 Ottobre, riguardante la riforma Gelmini e i tagli sulla scuola previsti in finanziaraia.Il presidente del consiglio correttamenta ha messo ai voti la proposta di prelievo e quindi la possibilità di discutere dell'ordine del giorno in aula per poi arrivare ad una votazione.La maggioranza di centrodestra ha bocciato il prelievo con voto palese e il consiglio provinciale non ha avuto la possibilità di discutere di un problema che riguarda ormai tutto il paese. come gruppo consiliare denunciamo l'atteggiamento della maggioranza che ha impedito con un voto addirittura la discussione.Ribadiamo che il consiglio provinciale ha il diritto-dovere di esprimersi su una questone così importante che vedrà mercoledì 30 l’ultimo passaggio istituzionale nella seduta e nel voto del Senato. La maggioranza di centrodestra dimostra ancora una volta la propria indifferenza sulle questioni sociali e sulla grave crisi che investe il sistema formativo e addirittura ci nega la possibilità di discuterne in un luogo istituzionale

Come gruppo “COMUNISTA-IDV” ribadiamo la nostra contrarietà al decreto Gelmini e scenderemo in piazza al fianco degli studenti che in questi giorni riempiono le piazze della provincia di Catania.

CATANIA 29 OTTOBRE 2008

domenica 26 ottobre 2008

Giovedì 30 Ottobre sciopero generale della scuola


SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
MANIFESTAZIONE-CORTEO
Indetta dal COORDINAMENTO COMITATI SCUOLA E UNIVERSITÀ CATANIA
Concentramento ore 9:00 Piazza Roma - Catania


Dopo il grande successo della manifestazione cittadina del 17 ottobre, che ha visto migliaia di studenti, docenti, lavoratori della scuola e genitori scendere in piazza, il Coordinamento dei Comitati Scuola e Università di Catania, invita a continuare la mobilitazione per difendere il sistema di istruzione pubblico, da più di un decennio offeso e immiserito dalle politiche economiche dei governi che si sono succeduti e che hanno sempre guardato alla Scuola e all'Università come ad un costo da tagliare.
Queste politiche presuppongono un modello di sviluppo che non condividiamo perché riproduce e accentua le diseguaglianze, acuisce la selezione di classe, taglia i fondi per la ricerca, prospettando alle nuove generazioni un futuro di precarietà e di sfruttamento, e, al Paese, arretratezza culturale, scientifica e tecnologica.
NO ai tagli al personale della scuola: 90.000 docenti e 45.000 ATA in meno privano la Scuola di risorse indispensabili.
NO ai tagli all’insegnamento di sostegno, frutto avvelenato dell’ultima finanziaria del governo Prodi, che hanno provocato, solo in Sicilia, la scomparsa di 1.000 cattedre, privando molti alunni diversamente abili del diritto allo studio ed all’integrazione.
NO alla Legge 133, che trasforma le Scuole e le Università in fondazioni private, accorpa le classi di concorso, riduce il tempo scuola, blocca le assunzioni a tempo indeterminato.
NO al decreto Gelmini, che ripropone il maestro unico, rende impossibile il tempo pieno e il tempo prolungato, massacra un modello di scuola, quello dei moduli, che consente di organizzare attività di integrazione, di recupero e di potenziamento.
NO ai tagli alle risorse: 8 miliardi per la scuola e 1 miliardo e mezzo per l'università, che da soli già indicano la volontà di distruggere il sistema pubblico d'istruzione.
NO alla chiusura delle scuole nei piccoli comuni e nei quartieri periferici: 4200 scuole in tutta Italia e 850 comuni senza alcuna scuola privano famiglie e alunni di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione.

Le parole irresponsabili di Berlusconi per un suo uso privato della Polizia, le sue minacce, non fermeranno la nostra lotta pacifica e determinata.

sabato 25 ottobre 2008

La Gelmini non viene a Catania.....migliaia in corteo ad aspettarla.

COMUNICATO STAMPA del 24/10/2008

Il movimento studentesco catanese esprime tutta la sua soddisfazione per la grande partecipazione agli spontanei cortei partiti dalla Cittadella, dai Benedettini e dalla Facoltà di Scienze Politiche. Circa 2500 studenti hanno invaso gioiosamente e con giusta determinazione le strade di Catania, per arrivare alle Ciminiere e contestare la rappresentanza del governo che partecipava ad un convegno. Deploriamo la scelta delle autorità istituzionali presenti, di essersi nascosti alla protesta pacifica della piazza, come già avvenuto in tutte le altre città teatro della protesta degli studenti. Quest’ennesimo rifiutodi confronto è un’ulteriore dimostrazione di come sia necessario continuare la lotta fino al ritiro del decreto Gelmini e dei tagli previsti dalla legge 133/2008, contestando lo smantellamento del sistema di formazione pubblica iniziato con le riforme Zecchino, Berlinguer, Moratti e continuato da questo governo.

MOVIMENTO STUDENTESCO CATANESE

giovedì 23 ottobre 2008

Venerdì 24 Ottobre la Gelmini a Catania


Il ministro Gelmini venerdì onorerà la città di Catania della sua presenza. Infatti la ministra parteciperà ad un convegno alle Ciminiere alle ore 16:00 in compagnia del Ministro Alfano, di Raffaele Lombardo, Stefania Prestigiacomo e tanti tanti altri. Nella mattinata di Venerdì ci saranno assemblee nelle scuole e nelle Università. Partecipate numerosi alle assemblee. Vi terremo informati in questi giorni.

mercoledì 22 ottobre 2008

Si mobilita anche la facoltà di lettere


Mentre Berlusconi, di fronte al dilagare della protesta, promette polizia e manganellate nelle scuole e nelle università, a Catania si mobilita anche la Facoltà di Lettere. Oggi assemblea permanente nell'aula A1. Più di 400 studenti hanno dato vita ad un dibattito ottenendo, con un corteo interno, che il Preside Iachello partecipasse all' assemblea. Il Preside si è sottratto al confronto ma gli interventi degli studenti e di alcuni docenti dicono chiaramente che non è che l'inizio.

lunedì 20 ottobre 2008

Occupata aula magna Scienze Politiche



Da stammattina, lunedì 20 Ottobre, gli studenti universitari occupano l'aula magna della facoltà di Scienze Politiche per protestare contro la controriforma Gelmini e i tagli previsti nella finanziaria per scuola e università. Gli studenti sono in assemblea permanente e assicurano " non è che l'inizio di grandi mobilitazioni a Catania". Domani si svolgerà una giornata di mobiltazioni alla facoltà di Lettere e i Giovani Comunisti e Rifondazione Comunista sarranno presenti in numerosi per dare sostegno alle azioni di lotta che gli studenti decideranno di adottare. Sosteniamo tutti e tutte la lotta per il diritto ad un sapere pubblico, di massa e di qualità contro le universtà-fondazioni.
Ecco i prossimi appuntamenti di lotta:

Martedì 21, ore 9:30
, facoltà di lettere, concentramento sotto gli alberi davanti alla'auditorium

Venerdì 24 ottobre
, alle ore 17,00, presso l’Auditorium dell’ex-Monastero dei Benedettini, è indetta un’assemblea cittadina per discutere, analizzare e criticare il Dl 133 (cosiddetto decreto Gelmini sulla Scuola e l’Università).

venerdì 17 ottobre 2008

SALVIAMO L’UNIVERSITA’ E LA RICERCA PUBBLICA !


Le destre al Governo decidono di uccidere l’Università pubblica nel nostro paese.
Ci propongono una Università di classe con più precarietà, più tasse da pagare, meno risorse e meno spazi.
Negli Enti Pubblici decidono invece di mandare a casa decine di migliaia di precari
Risolvere la precarietà uccidendo i precari. Questa è la loro ricetta
MOBILITIAMOCI OVUNQUE !
Studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo, occupiamo gli Enti, blocchiamo la didattica nelle Università!
Creiamo ovunque Comitati in Difesa della Ricerca Pubblica
L’IDEOLOGIA DEI PADRONI NON PASSERÀ !

lunedì 13 ottobre 2008

Venerdì 17 ottobre sciopero generale della scuola


---Fra il 2009 ed il 2011 il governo ha previsto tagli ai finanziamenti di 8 miliardi di euro (Nel nostro paese, secondo una stima Ocse, la spesa per l’istruzione e la ricerca è già grandemente al di sotto dei livelli europei )

Sono previsti inoltre

---Tagli al personale docente ed A.T.A. (147 mila in 3 anni)

---Ritorno al maestro unico con l’eliminazione del tempo pieno (risparmio di 87.000 insegnanti.

---Taglio di oltre 2000 scuole nel paese (quelle sottodimensionate e con meno di 600 alunni).

---Cospicuo ridmensionamento degli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili.

---Aumento del numero di alunni per classe

---Accorpamento e riduzione delle materie

---Riduzione delle ore di lezione con ripercussioni negative sulla qualità della didattica, sul diritto allo studio, sull’integrazione degli alunni con disabilità e migranti.

Ed ancora

---L’obbligo scolastico potrà essere assolto nei corsi di formazione professionale. Alcuni giovani continueranno a studiare, mentre altri verranno avviati precocemente al lavoro.

---Il personale sarà assunto direttamente dai dirigenti scolastici con scarse garanzie di trasparenza delle operazioni.

---Si vogliono trasformare le scuole in istituti “Fondazione” affidati ai privati tramite consigli d’amministrazione. Si aprirà così il mercato dell’istruzione.

In Sicilia nel prossimo triennio si prevedono 15.000 posti in meno di cui 3.500 solo a Catania, dove quest’anno si sono persi 650 posti rispetto al 2007/’08. Di questi 241 riguardano il sostegno con grave danno per gli alunni diversamente abili che si sono visti ridurre l’orario di presenza dell’insegnante di sostegno a sole 4,5 ore alla settimana.
Non possiamo attendere impotenti e passivamente alla devastazione del sistema di istruzione statale ed alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro !

Per contrastare questa sciagurata manovra partecipiamo numerosi il 17 ottobre

Promuovono: Cobas Scuola, Comitato di sostegno alla scuola, collettivi studenteschi

hanno aderito: Giovani comunisti(Ct), Rifondazione comunista Ct.....

mercoledì 8 ottobre 2008

Ordine del giorno sull'istituzione di scuole superiori a Librino

Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia di Catania
All'assessore alla pubblica istruzione

Premesso che:
la crisi sociale che investe la città di Catania necessita di un pronto intervento delle istituzioni per creare nuovi avamposti di educazione, formazione e socialità soprattutto nei quartieri piu disagiati;

è sempre più necessario un intervento della provincia per supplire alla chiusura di importanti istituti scolastici nei quartieri piu popolari della città di Catania a causa della crisi finanziaria che ha investito il comune;

Considerato che:
nel quartiere di Librino mancano i servizi più essenziali e che è il quartiere di Catania con maggiore densità giovanile;

lo stesso quartiere è sprovvisto di istituti scolastici secondari superiori;

Ciò premesso e considerato, e valutato come prioritario un intervento della provincia per frenare la dispersione scolastica, fenomeno sempre piu crescente nella nostra provincia, e per favorire l'alfabetizzazione soprattutto delle fascie sociali piu deboli;

il consiglio provinciale impegna l'amministrazione provinciale:

ad attivare tutti i canali istituzionali per l'istituzione in tempi celeri di indirizzi scolastici superiori nel quartiere di Librino al fine di garantire il diritto ad una istruzione secondaria pubblica e gratuita agli abitanti del quartiere.

Catania 8 Ottobre 2008

Ordine del giorno contro i tagli alla scuola

Premesso che:

Il piano programmatico di attuazione dell'art. 64 della legge 133/08, prevede tagli di organico per oltre 130.000 posti;

solo nel prossimo anno scolastico (2009/10) i tagli saranno oltre 67.000 (tra docenti e ATA), in ogni ordine di scuola;

il dato più allarmante è quello relativo al personale precario che il prossimo anno non avrà più un lavoro: solo nel 2009, 27.000 docenti e 9.000 ATA, che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole, non lavoreranno più.

i tagli colpiranno anche il personale di ruolo: quasi 10.000 soprannumerari che saranno costretti ad essere utilizzati per le supplenze.

nei due anni successivi i restanti 75.000 tagli, che potrebbero crescere a dismisura con l'applicazione del maestro unico, espelleranno dalla scuola altre migliaia di supplenti (con pesanti ricadute sulle loro prospettive di lavoro e professionali) e creeranno altri soprannumerari con un devastante effetto sulla qualità della scuola e sulle professionalità dei lavoratori;

Considerato che:

sono previsti tagli per 8 miliardi di euro in tre anni alla pubblica istruzione che porteranno alla riduzione di sedi scolastiche;

questi tagli porteranno alla eliminazione di moltissime figure professionali ATA che oggi garantiscono il funzionamento amministrativo e tecnico delle scuole nonché servizi di vigilanza, assistenza e supporto alla didattica;

questi tagli porteranno alla chiusura di molte classi nei piccoli centri, infatti l’aumento dei numeri minimi di alunni per costituire una classe, metterà in crisi i piccoli centri che non riescono a formare classi con i nuovi minimi;

Ciò premesso e considerato:

il consiglio provinciale di Catania impegna l'amministrazione ad attivare ogni possibile canale istituzionale al fine di contestare i tagli delle risorse per la pubblica istruzione previsti nella finanziaria 2009 con l'obbiettivo di evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro e di garantire un effettivo diritto allo studio come sancito dall'articolo 34 della costituzione della Repubblica Italiana.

Ordine del giorno sugli insegnanti di sostegno

Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia di Catania
All'assessore alla pubblica istruzione

Premesso che:

A fronte di una richiesta di 1.817 posti in deroga, regolarmente certificati dalle AA.SS.LL., l'Ufficio scolastico regionale ne ha assegnati alla nostra provincia 1.404, vale a dire 413 in meno;

complessivamente, rispetto allo scorso anno scolastico, la contrazione ammonta a 242 posti;

ciò significa che non meno di 600 alunni nella provincia di Catania non riceveranno risposta alla loro esigenza formativa o la vedranno ridotta in modo rilevante;

Considerato che:

i tagli deliberati in provincia di Catania sono i più gravosi nella geografia nazionale;

questi tagli nella provincia di Catania, già carente, sotto ogni profilo, di reti di solidarietà sociale, di assistenza alle fasce deboli e di opportunità di reale integrazione, vanno a colpire ancora una volta la parte più debole della popolazione scolastica, delle loro famiglie, e, con il sovraccarico conseguente, l’insieme della didattica e del funzionamento delle istituzioni scolastiche;

la distribuzione delle cattedre di sostegno previste, in rapporto al numero di alunni che ne hanno diritto, comportando una diminuzione delle ore per ogni alunno, vanificherà in modo assoluto le finalità di integrazione di questi alunni stabilite dalla legge 104 del 1992;

Ciò premesso e considerato:

il consiglio provinciale di Catania esprimendo tutta la propria preoccupazione e solidarietà nei confronti del mondo della disabilità e delle sue necessità e ritenendo profondamente ingiusto il provvedimento che ha avuto origine dal ministero della Pubblica istruzione impegna l'amministrazione:

ad attivarsi al fine di sostenere di fronte all'ufficio scolastico provinciale e regionale, il ministero della pubblica istruzione, il ministero dell'economia, la necessità di reinserimento di tutti gli insegnati di sostegno colpiti dai tagli degli organici per l'anno scolastico 2008/2009, per tutelare i lavoratori e gli alunni diversamenti abili e rimuovere ogni forma di discriminazione e di emarginazione con particolare riferimento ai soggetti più deboli come sancito nella nostra costituzione repubblicana.

Catania 8 Ottobre 2008

Interrogazione sulle carenze al "Principe Umberto"

Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia regionale di Catania
All’assessore alle politiche scolastiche


Interrogazione a risposta scritta sulle carenze strutturali al liceo “Principe Umberto” di Catania

Premesso che:
gli studenti e i professori del liceo scientifico “Principe Umberto” di Catania rischiano oggi i doppi turni per il mancato rispetto dei tempi di appalto e di completamento dei lavori per la realizzazione di nuovi prefabbricati, indispensabili per l’ordinato avvio dell’anno scolastico;

il bando, che doveva essere espletato a giugno, ha assegnato l’appalto solo a metà Settembre, mentre l’assessorato provinciale ha comunicato che i lavori inizieranno solo nel prossimo mese di gennaio 2009.

Considerato che:
Ciò determinerà un serio danno all’attività didattica ed i doppi turni, con pesanti ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico;

di fronte a ciò non è pensabile perdere ulteriore tempo e occorre immediatamente avviare i lavori per la posa in opera dei prefabbricati, per dare certezza alla direzione ed al corpo docente del Principe Umberto e garantire il diritto allo studio ai giovani catanesi.

Ritenuto che:
l’amministrazione dovrebbe prodigarsi per anticipare l’inizio dei lavori per la costruzione dei prefabbricati in modo da rendere regolare lo svolgimento dell’anno scolastico al liceo “Principe Umberto”.

Chiede di sapere:
1) le motivazioni che hanno portato allo slittamento dell’inizio dei lavori nel Gennaio 2009;

2) quali misure l’amministrazione provinciale intenda prendere per risolvere il problema e scongiurare l’ipotesi dei doppi turni che porterebbero ulteriori disagi alla popolazione scolastica .

Catania 29 Settembre 2008

lunedì 6 ottobre 2008

Sul degrado del bosco di Tardaria - parco dell'Etna


Nel consiglio provinciale di lunedì 6 Ottobre ho denunciato all'amministrazione provinciale l'ennesimo episodio di degrado del bosco di Tardaria(vedi foto). Questo storico bosco, facente parte del parco dell'Etna, da anni è vittima dell'incuria ed è divenuto una vera e propria discarica. Tra boschi e pinete secolari si possono infatti trovare vere e proprie discariche a cielo aperto: cumuli di inerti, pneumatici usati e persino amianto.I boschi di Tardaria sono ormai delle piste da motocross, mentre nella pineta di Linguaglossa è stata scoperta persino una discarica di coperture in Ethernit con le polveri di amianto impastate tra gli aghi di pino. Qualche settimana fa ho ricevuto segnalazione sulla presenza all'interno del bosco di tonnellate di volantini elettorali del Popolo della Libertà(foto). L'attività ispettiva sul luogo ha portato alla scoperta di un ampia area ricoperta da volantini elettorali lasciati a marcire dal mese di Luglio(elezione politiche 2008). Abbiamo denunciato in consiglio lo stato di abbandono del bosco e chiesto all'amministrazione provinciale si prodigarsi con l'assessore regionale affinchè si ripulisca l'aera interessata. La prossima settimana ci recheremo sul luogo con l'assessore Bulla per fare un sopralluogo. Come Rifondazione Comunista faremo un esposto alla procura di Catania contro ignoti. Vigileremo attentamente affinchè l'amministrazione si faccia carico della bonifica del luogo.

venerdì 3 ottobre 2008

Mercoledì 8 ore 10:00 assediamo il consiglio provinciale

Mercoledì 8 Ottobre ore 10:00 Sit-in di protesta davanti palazzo Minoriti a Catania.

Appello al mondo della scuola.

Mercoledì 8 Ottobre dalle ore 10:00 si terranno i lavori del consiglio provinciale straordinario di Catania sulla scuola. Le proteste delle ultime settimane organizzate dai comitati, dagli insegnanti di sostegno, dai precari della scuola e dal mondo
studentesco hanno ottenuto che per la prima volta il consiglio provinciale si facesse carico di aprire una discussione sul grande stravolgimento del mondo della formazione e sulla controriforma messa in atto dai ministri Gelmini e Tremonti. Dopo anni, all'interno di uno dei palazzi del potere catanese, la “politica” ufficiale degnerà di una propria seduta il mondo della formazione. Faranno di tutto per evitare, nonostante le pressione di una sparuta minoranza, che dentro il consiglio si parli dei veri problemi, dei tagli e della mercificazione del sapere.

Come studenti, come precari, come insegnanti e come protagonisti sociali del mondo della scuola facciamo appello a tutte e tutti:

Per presidiare mercoledì 8 Ottobre dalle ore 10:00 palazzo Minoriti(via prefettura)!

Contro i tagli alla scuola!

Contro la mercificazione del sapere e il progetto delle scuole fondazioni!

Contro il progetto di privatizzazione della scuola!

Per la difesa dei posti di lavoro!

Per far sentire ai padroni di questa città che i problemi del mondo della scuola non possono essere relegati ad una semplice e formale seduta di un consiglio!

Per far sentire la sempre più inascoltata voce dei protagonisti sociali del mondo della formazione!

Per riprenderci il nostro futuro assediamo i pallazzi del potere!



....non abbiate paura, non veniamo a rubare il vostro potere,
veniamo a prenderci quello che ci appartiene!
Sub comandante Marcos

martedì 30 settembre 2008

Interrogazione sull'Istituto superiore di Palagonia

Interrogazione a risposta scritta sulle carenze strutturali e di arredo all'Istituto istruzione superiore di Palagonia.

Premesso che:
da quest'anno i tre indirizzi facenti parte dell'istituto istruzione superiore di Palagonia hanno ottenuto l'autonomia scolastica dall'istitutro superiore di Militello in val di Catania;

il dirigente scolastico dello stesso istituto, Dottor Francesco di Majo, ha più volte sollecitato l'amministrazione provinciale e i tecnici dell'ente provinciale a dotare il suddetto istituto di basilari arredamenti, quali banchu, per consentire il regolare svolgimento delle lezioni;

alleghiamo alla presente interrogazione copie delle richieste scritte fatte dal Dottor Di Majo inerenti all'arredamento per l'istituto;

due dei tre stabili, situati in via Pitagora e piazza Dante, sono sprovvisti di linea telefonica;

gli stabili che ospitano l'I.I.S. Sono privi di computer e quindi di comunicazione via etere;

il dottor di Majo ha se gnalato all'ente provinciale la situazione di pericolo provocata da una rilevante caduta di calcinacci nel plesso dell'Itc situato nello stabile in via C. Battisti;

alleghiamo alla presente le reiterate richieste di intervento presentate all'aente provinciale per la messa la sicuro del suddetto edificio;

Considerato che:
dopo le reiterate richieste, nelle ultime settimane personale della Pubbliservizi ha compiuto sopralluoghi nei tre stabili dell'I.I.S. Di Palagonia;

il dirigente scolastico non ha ancora ricevuto nessuna notizia su probabili interventi programmati per risolvere le problematiche sopra citate;

Ritenuto che:
questi ritardi provocano, non solo disagi, ma addirittura mettono in dubbio lo svolgimento regolare delle lezioni e dell'attività amministrativa dell'istituto;

Chiede di sapere:
1)le motivazioni che hanno portato l'amministrazione a non provvedere all'arredamento dell'istituto superiore di Palagonia, nonostante la situazione carente fosse stata più volte posta all'attenzione dei Tecnici della provincia;
2)quali misure l'amministrazione provinciale intenda prendere per risolvere le diverse problematiche dell'I.I.S. Di Palagonia, soprattutto i tempi per la messa in sicurezza degli edifici sopara citati.

Presentata il 29 Settembre

Paolo Ferrero a Catania

Programma completo assemblea con Paolo Ferrero

Giovedì 2 ottobre

ore 18,00 all'auditorium dell'ex monastero dei Benedettini a Catania

ASSEMBLEA

RICOMINCIAMO DALL'OPPOSIZIONE

Coordina:
Gigi Cascone – responsabile organizzazione PRC CT

Introduce:
Pierpaolo Montalto – segretario provinciale PRC CT

Intervengono:
Boris Defelice – RSU Fiom ST.M.
Sara Crescimone – Open Mind GLBT
Agata Lombardo – lavoratrice cooperative sociali
Piero Mancuso – Centro Iqbal Masih
Bruno Barbarossa – insegnante di sostegno
Lorenzo Mannino – collettivo Spedalieri

conclude
PAOLO FERRERO
segretario nazionale di Rifondazione Comunista

giovedì 25 settembre 2008

Carenze strutturali al liceo "Principe Umberto" di Catania

La federazione catanese del PRC ed il consigliere provinciale Valerio Marletta di Rifondazione Comunista hanno chiesto un urgente incontro con l’assessore alla pubblica istruzione della provincia regionale di Catania per sollecitare alla giunta Castiglione la realizzazione dei moduli in prefabbricato previsti dal bilancio per ospitare gli studenti delle scuole medie superiori di Catania.
In particolare gli studenti e gli insegnanti del liceo scientifico Principe Umberto di Catania, rischiano oggi i doppi turni per il mancato rispetto dei tempi di appalto e di completamento dei lavori per la realizzazione del prefabbricato, indispensabile per l’ordinato avvio dell’anno scolastico.
Il bando, che doveva essere espletato a giugno, ha assegnato l’appalto solo qualche giorno fa, mentre l’assessorato provinciale ha comunicato che i lavori inizieranno solo nel prossimo mese di gennaio 2009.
Ciò determinerà un serio danno all’attività didattica ed i doppi turni, con pesanti ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico.
Di fronte a ciò non è pensabile perdere ulteriore tempo, occorre immediatamente avviare i lavori per la posa in opera dei prefabbricati, per dare certezza alla direzione ed al corpo docente del Principe Umberto e garantire il diritto allo studio ai giovani catanesi.

venerdì 19 settembre 2008

Ordine del giorno sulla scuola

Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia di Catania
All'assessore alla pubblica istruzione


Ordine del giorno sull'istituzione di una consulta della scuola


Premesso che:

siamo di fronte all'ennesimo grande stravolgimento della pubblica istruzione e dell'intero mondo dei saperi;

ll mondo della scuola si trova in grandi difficoltà per i tagli ai fondi pubblici che hanno già comportato la perdita di migliaia di posti di lavoro;

questi tagli comporteranno una ulteriore diminuizione dei fondi destinati agli enti locali in materia di scuola, con la naturale conseguenza di un peggioramento dell'offerta formativa soprattutto in provincie, come Catania, che da anni manifestano situazioni di grande disagio;

dai primi lavori della VI commissione consiliare è emersa una situazione difficile, spesso drammatica, negli isituti superiori di competenza dell'ente provinciale;

alle conferenze dei servizi sulla scuola, organizzate dall'assessore Ciampi, la stragrande maggioranza dei presidi ha manifestato non solo un disagio crescente, ma addirittura difficoltà ad iniziare regolarmente l'anno scolastico;

un sistema formativo inefficiente, deficitario nelle strutture e che non riesce a valorizzare la conoscenza plurale e le culture non fa che aumentare il crescente clima di disagio sociale nel quale vivono i nostri giovani;

il disagio socio-culturale rappresenta l'humus perfetto per il diffondersi di razzismo, violenza, omofobia figli di una sottocultura violenta e intollerante;


Rilevato che:

le precedenti amministrazioni provinciali hanno fatto poco o addirittura niente per cercare di porre un freno e nell'inviduare una possibile via d'uscita a questa crisi profonda del sistema formativo in atto ormai da anni.


Ritenuto che:

la provincia ha si competenza sull'edilizia scolastica, per il segmento delle scuole superiori, sia per quanto riguarda la manutenzione, la sicurezza e il rischio sismico sia per le nuove edificazioni ma dovrebbe intevenire in un settore molto più ampio del limitato, seppur importantissimo, ambito edilizio e manutentivo attraverso una sempre più coordinata azione tra l'assessorato alla pubblica istruzione, l'assessorato alla cultura e alle politiche giovanili e sociali;

la storia insegna che dalle grandi crisi si esce attraverso l'ascolto dei protagonisti sociali, la valorizzazione del pluralismo e la programmazione di serie politiche di intervento.


Ciò premesso , il Consiglio provinciale, esprimendo la forte preoccupazione per le sorti del sistema formativo e conscio che la crisi del suddetto sistema interessa tutta la società e non puo essere solo argomento di un ministero, con la presente mozione


Impegna l'amministrazione provinciale:

ad istituire una consulta provinciale permanente della scuola con i presidi, gli studenti, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, l'amministrazione e la commissione provinciale competente in tempi celeri, una sorta di stati generali della scuola in provincia di Catania. Attraverso la convocazione periodica di questo organo rappresentativo delle diverse componenti del mondo dei saperi, l'amministrazione provinciale darebbe uno strumento di democrazia diretta e non solo di mera consultazione a chi vive direttamente nel mondo della formazione.

Catania 17 Settembre 2008

Il consigliere Valerio Marletta

giovedì 18 settembre 2008

Per la difesa del sapere pubblico

Manifestazione sabato 20 Settembre ore 9:30 davanti sede provincia di Catania via Nuovaluce 67 Canalicchio


Sabato 20 settembre nella sede della provincia in via nuovaluce 67 a Canalicchio il sottosegretario Pizza alla pubblica istruzione e all'università inaugurerà l'anno scolastico a Catania. Pensiamo che, in un momento di grandi stravolgimenti del mondo dei saperi, come studenti, come professori, come precari e come cittadini abbiamo il diritto e il dovere di far sentire tutto il nostro dissenso e la nostra avversità alle politiche oscurantiste e classiste del Ministro Gelmini e dell'intero governo Berlusconi. Le nostre idee per troppi anni sono rimaste inascoltate e fuori da qualsiasi dibattito che riguardasse il mondo dei saperi. Ora è giunto il momento di tornare a riempire piazze, di tornare ad occupare quegli spazi sociali che ci appartengono e che dobbiamo pretendere.

Chi non si ribella è complice!


Giovani comuniste/i Catania

martedì 16 settembre 2008

Mobilitiamoci in difesa della scuola pubblica

Mobilitiamoci contro la privatizzazione della Scuola Pubblica per
contrastare un attacco senza precedenti ai principi della Costituzione, ai diritti
dei lavoratori e al loro salario e all’etica stessa della convivenza civile
.

Lavoratori della scuola, precari, studenti e genitori hanno dato vita a un comitato cittadino in difesa della scuola pubblica, che oggi sta subendo un attacco senza precedenti.
E infatti, la riduzione del personale (100.000 docenti e 43.000 ATA), la chiusura di più di 4000 istituti nei piccoli comuni e nei quartieri periferici, i tagli già attuati al sostegno, il ritorno al maestro unico, la riduzione dei finanziamenti (circa 8 miliardi di euro in meno entro il 2012), la trasformazione delle scuole in fondazioni, insieme a tutti quei provvedimenti, come il DDL Aprea e il DDL Gelmini, che deregolamentano il lavoro, se attuati, impediranno alla scuola pubblica di svolgere quel ruolo che le prescrive la Costituzione, consentendo Ia ingerenza dei privati nelle scelte organizzative e didattiche.

Il comitato fa appello a quanti sentono l’importanza del ruolo svolto nella società dalla Scuola dello Stato perchè diano una risposta immediata e determinata.

Il comitato promuove:
- una raccolta di firme individuali;
- momenti di informazione cittadina (banchetti, volantinaggi...) sul reale contenuto dei provvedimenti del governo, mistificati da una campagna di stampa ostile alla scuola pubblica e, in generale, al lavoro dipendente;
- il coordinamento con gli altri comitati che su tutto il territorio regionale e nazionale si stanno mobilitando come noi per difendere il sistema di istruzione pubblico

  • una prima manifestazione cittadina preparata da assemblee nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

Il Comitato indica nell'unificazione delle lotte dei lavoratori della scuola, degli studenti e dei precari la condizione necessaria per la difesa della scuola pubblica. Per questo fa sue le battaglie del movimento studentesco contro la deriva autoritaria in atto, che mina il carattere democratico e inclusivo che la scuola pubblica dovrebbe avere, e le lotte dei precari che difendono, insieme al loro posto di lavoro, la qualità della scuola.
Alle OO. SS. tutte chiediamo l'indizione di uno SCIOPERO GENERALE.
La scuola della Repubblica e i diritti dei lavoratori sono patrimonio di tutti.

Comitato in difesa della Scuola Pubblica

lunedì 15 settembre 2008

Il 16 Settembre di nuovo in piazza a Catania

Il 16 settembre 2006 un cartello di associazioni, liberi cittadini, antifascisti, organizzò a Catania una grande manifestazione per rispondere all’aggressione fascista subita dal corteo del Pride. Oltre settemila persone sfilarono per le vie cittadine in una delle ultime giornate civili che la nostra città ricordi; l’anno successivo un concerto, sempre nella data del 16 settembre, si tenne in Piazza Dante, con l’intento di mantenere vivo il ricordo di quella giornata di lotta, inserendo di fatto il 16 settembre nel calendario della Catania che che resiste.. Gli eventi di questi mesi, gli accoltellamenti, le aggressioni fasciste -sia fisiche che verbali-, dimostrano che il rischio del neofascismo è fenomeno gravissimo, da non sottovalutare; il nostro Paese è attraversato da un rigurgito di intolleranza, di razzismo, di odio che trova espressione nelle più disparate forme di quotidiana violenza ed il rischio che si corre è una forma di fatale assuefazione. Il coordinamento catanese "16 settembre" ritiene che sia obbligo morale di tutti coloro che ancora credono nei valori dell’antifascismo che questo clima di tolleranza nei confronti dei nuovi fascismi venga duramente ostacolato e denunciato. La nostra città - in particolare - porte segni evidenti sui muri i segnali di tanto incivile degrado: svastiche, croci celtiche, incitamenti all’odio ed alla violenza vengono scritti senza che nessun ente pubblico si curi di ripulire tali vergognosi messaggi. Saremo allora noi cittadini ad intervenire, a ricoprire questi messaggi fascisti, violenti, intolleranti; ci auguriamo che molti catanesi si vogliano unire nel cercare di rendere un pò più vivibile la nostra città, sia segnalando via email la presenza di scritte fasciste, sia partecipando in prima persona. Appuntamento per tutte/i MARTEDI’ 16 SETTEMBRE ALLE ORE 11 in piazza Duomo, davanti al Comune dove si svolgerà prima un incontro con la stampa e poi armati di ... colla e manifesti inizieremo la copertura delle scritte fasciste che si trovano nel centro storico.

giovedì 11 settembre 2008

Il circolo di Palagonia al fianco dei Braccianti "veri"

Il circolo “R. Luxemburg” di Palagonia del Partito della Rifondazione Comunista esprime la piena solidarietà ai braccianti “veri” che non hanno ricevuto l’indennità di disoccupazione e che sono in questi giorni in stato di agitazione. Riteniamo doveroso garantire ai braccianti che hanno effettivamente lavorato l’indennità, perchè questa rappresenta l’unica fonte di sostentamento per tutti quelli che rimangono privi di lavoro per una buona parte dell’anno lavorativo.
Confermiamo la necessità che la magistratura continui a svolgere le indagini finalizzate a distruggere il cancro delle “ditte fantasma”, tuttavia non possiamo attendere i tempi della magistratura.
Non si può generalizzare quando sono in gioco le vite dei lavoratori. Noi stiamo con i braccianti “storici” e metteremo la nostra organizzazione politica a disposizione di quanti realmente hanno diritto all’indennità di disoccupazione agricola. Pensiamo che anche a Palagonia, come accaduto a Biancavilla e Adrano, i lavoratori debbano organizzarsi e lottare per i propri diritti,
Rifondazione Comunista sarà sempre accanto a loro “senza se e senza ma”.

Rifondazione scende in piazza con i lavoratori delle cooperative sociali

Rifondazione Comunista esprime forte solidarietà ai lavoratori delle cooperative sociali che venerdì 12 settembre scenderanno in lotta in via Etnea per protestare contro l’amministrazione comunale. Da mesi questi lavoratori si mobilitano per chiedere al comune di Catania il rispetto degli impegni ed il pagamento delle spettanze alle cooperative. I lavoratori delle cooperative sociali da sei mesi non ricevono stipendi, ma continuano a prestare la loro importante opera in settori importanti della vita cittadina e a sostegno dei soggetti più bisognosi, reclamando al contempo il rispetto dei propri diritti. Alle normali preoccupazioni si aggiunge oggi la consapevolezza che, in caso di proclamato dissesto, come annunciato ormai da tante parti, le cooperative sociali vedrebbero tagliati buona parte dei crediti vantati nei confronti del comune, ed i lavoratori perderebbero così inevitabilmente molti degli stipendi arretrati, restando sul lastrico e forse anche senza lavoro. I lavoratori delle cooperative sociali devono quindi essere pagati subito. L’amministrazione comunale di Catania economizzi sulle tante voci inutili di spesa, in primo luogo le costose consulenze che incidono sul bilancio comunale per oltre 2 milioni di euro l’anno, per dare risposta alle giuste esigenze di chi attende da anni. Rifondazione Comunista sosterrà la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali e resterà al loro fianco sino alla soluzione della vertenza.




mercoledì 10 settembre 2008

Mobilitiamoci contro la privatizzazione della Scuola Pubblica

AULA MAGNA DEL LICEO CUTELLI, VIA FIRENZE CATANIA

ORE 17.00 GIOVEDI’ 11 SETTEMBRE 2008

per contrastare un attacco senza precedenti ai principi della Costituzione,

ai diritti dei lavoratori e al loro salario e all’etica stessa della convivenza civile.

Siamo un gruppo di insegnanti, lavoratori della scuola e genitori, molto preoccupati dalle nuove norme che ridisegnano il sistema dell’istruzione: è ormai chiaro a tutti che ci stiamo avviando ad un punto di non ritorno.

Gli ultimi provvedimenti rappresentano infatti il grimaldello per scardinare in via definitiva ciò che resta della Scuola della Repubblica e si inquadrano in una strategia più ampia di demolizione di tutte le strutture pubbliche e di disintegrazione dei diritti di chi vi lavora, trasferendo servizi e funzioni ai privati.

La riduzione del personale, che interessa tutto il pubblico impiego e riguarda la Scuola nella misura di 100.000 docenti e 43.000 del personale ATA e la chiusura di più di 4000 istituti nei piccoli comuni, determinerà il collasso di un sistema fiaccato peraltro dall'enorme riduzione dei finanziamenti (circa 8 miliardi di euro in meno entro il 2012).

Premesso che per poter ricostruire in Italia una Scuola Pubblica che sia sanata dai guasti di questi anni è necessario abrogare le leggi Moratti, alle quali si riferiscono i pesanti interventi legislativi di questo governo, riteniamo indispensabile eliminare tutte quei provvedimenti, come il DDL Aprea, e il DDL Gelmini, che deregolamentano il lavoro e impediscono alla scuola pubblica di svolgere quel ruolo che le prescrive il testo Costituzionale.

Infatti essi prevedono la trasformazione delle scuole in fondazioni, con pesanti ingerenze dei privati nelle scelte organizzative e didattiche, l’incremento del rapporto alunni-docenti, la riduzione degli insegnanti di sostegno, l’accorpamento di scuole e di classi di concorso in nome della flessibilità, la diminuzione del tempo scuola, la rimodulazione dell’organizzazione didattica nella primaria con il ritorno al maestro unico - provvedimento che da solo comporterebbe il taglio di almeno 60.000 posti di lavoro - l’abolizione del valore legale del titolo di studio, richiesta storica della confindustria.

La logica di tutto si riassume nel disegno di far cassa distruggendo la Scuola e svendendola ai privati.

Come se non bastasse, nel giro di pochi mesi i lavoratori della scuola, insieme a tutto il pubblico impiego, hanno subito provvedimenti vessatori, come quelli su permessi e malattie che creano un clima denigratorio nei loro confronti e negano diritti fondamentali della persona quale quello alla salute.

Un’attenzione particolare è stata poi rivolta agli insegnanti meridionali i quali sono stati considerati antropologicamente incapaci e dunque bisognosi di speciali corsi di aggiornamento.

Infine, per il rinnovo del contratto, già scaduto da un anno, la finanziaria prevede solamente il recupero dell’inflazione programmata (1,7% e 1,5% per il biennio 2008-2009): qualcosa come 30 Euro in media in busta paga.

Consapevoli che per evitare il baratro e rompere lo stato di assedio che vede alleati governo, poteri forti e mezzi di informazione occorre una risposta immediata, determinata di tutti, ci rivolgiamo a quanti sentono l’importanza del ruolo svolto nella società dalla Scuola dello Stato e, in particolare, a tutte quelle persone, quei movimenti, quei soggetti politici, sindacali e associativi che in questi giorni hanno già elevato la loro protesta o comunque in passato hanno lottato contro lo sfascio prodotto dagli scorsi governi per iniziare a far sentire la nostra voce di protesta.

Crediamo che solo lottando tutti insieme per il bene di tutti possiamo vincere questa battaglia di civiltà.

Incontriamoci per discutere sulle proposte e sulle iniziative.

lunedì 8 settembre 2008

Ordine del Giorno sulla sicurezza sul lavoro

Ordine del Giorno sulla sicurezza sul lavoro

Presentato al consiglio martedì 2 Settembre

Premesso che:

Il tragico incidente di ieri, che ha determinato la morte di due lavoratori delle ferrovie, è soltanto l'ultimo episodio di una serie infinita di sciagure che continuano a funestare il mondo del lavoro, uno stillicidio di vite umane che costituisce un'inammisibile vergogna nazionale;

quest'anno si sono già verficati oltre mezzo milione di infortuni sul lavoro con più di 500 morti e oltre 10.000 invalidi. Il costo di tutto ciò, non soltanto economico ma soprattutto sociale e morale, è divenuto ormai inconcepibile ancor più che insostenibile, ed ha assunto dimensioni di una vera emergenza nazionale;

particolare grave, specie in Sicilia, è che si continuino a verificare garvi incidenti in grandi aziende, finnache in quelle pubbliche e nel parastato. Come le recenti tragedie di Rometta, del cantiere sulla Catania-Siracusa, di Mineo, ecc. stanno a dimostrare.

Considerato che:

il trend in aumento delle morti bianche, l'elevatissimo numero di infortuni nel settore edile(molti dei quali neanche denunciati) e, come detto, la notevole incidenza di sinistri anche nel settore pubblico, indicano un pericoloso calo dell'attenzione sulle norme di sicurezza, frutto probabilmente di una minore tensione morale sui controlli e sull'applicazione delle sanzioni;

Lla legge 123 del 2007, con i suoi decreti attuativi, riordina la legislazione in materia e rafforza rendendolo più incisivo, il ruolo delle Regioni e degli Enti locali, sia in termini di vigilanza che di partecipazione attiva.

Ciò premesso e considerato,

il Consiglio provinciale, esprimendo la piena solidarietà a tutti i lavoratori incorsi in infortuni, e sentendosi particolarmente vicino alle famiglie delle vittime, con la presente mozione

IMPEGNA l'amministrazione Provinciale

a predisporre tutte le azioni e gli strumenti per dare, nel più breve tempo possibile, piena attuazione alla citata Legge 123, aseumendo così un ruolo attivo per quanto riguarda i controlli sulle normative di sicurezza;

a dotarsi degli strumenti idonei per la verifica del più scrupoloso rispetto delle norme di sicurezzanel corso di ogni tipo di manifestazione sponsorizzata o patrocinata dalla provincia regionale di Catania;

a farsi portavoce presso il Governo Regionale affinchè venga convocata una conferenza di servizi, che veda insieme imprese, enti locali, prefetture, ispettorato del lavoro, sindacati, ecc sui temi della sicurezza sul lavoro specialmente nella provincia di Catania.


venerdì 5 settembre 2008

Attività ispettiva nel comune di Linguaglossa

Nella seduta del consiglio provinciale di Catania di giovedì 4 Settembre ho iniziato, in collaborazione col circolo del Prc di Linguaglossa, una attività ispettiva sul teritorio del comune di Linguaglossa. L'attività ispettiva tende a conoscere le intenzioni dell'amministrazione provinciale in merito all'abbandono e all'auspicabile riutilizzo dei beni pubblici di competenza della provincia nel territorio di Linguaglossa. Grande attenzione verrà posta al villaggio Mare Neve situato nel parco dell'Etna, alla Cantina Antica e altre strutture che in questo momento sono abbandonate al degrado e che potrebbero rappresentare strumento ricettivo per il turismo locale nel rispetto e nella valorizzazione del territorio.


giovedì 4 settembre 2008

Ennesima aggressione a Rifondazione Comunista Catania

Venerdi 29 Agosto a Torre Archirafi (Riposto- ct) si è consumata l'ennesimo sconcertante atto violento nei confronti di Rifondazione Comunista nella provincia di Catania. Durante uno dei concerti serali in programma nella festa di Liberazione del Circolo del Prc di Riposto, gruppi di ragazzi del luogo hanno lanciato "oggetti" sulla gente che tranquillamente assisteva al concerto. Il lancio di una pietra mi ha provocato un taglio alla testa, a causa del quale ho ricevuto due punti di sutura. Dopo l'aggressione i ragazzi che avevano compiuto il lancio di oggetto si sono dati alla fuga. In pochi minuti sono arrivati decine di altri ragazzi che ci hanno circondato e sono seguiti attimi di grande tensione, durante i quali molti dei nostri militanti hanno ricevuto pugni e schiaffi. Nonostante la festa fosse stata regolarmente autorizzata al momento dell'aggressione nessun esponente delle forze dell'ordine era presente. Per tutta la serata bande di balordi hanno cercato di creare tensione e disturbo nelle vicinanze di Piazza Vagliasindi, luogo dove si svolgeva la nostra festa. Dopo il lancio di oggetti e in un momento di grande tensione tantissima gente che assisteva allo spettacolo con decine di telefonate hanno avvertito le forze dell'ordine. Nonostante i gravvissimi fatti e le decine di telefonate la prima volante è arrivata sul luogo dopo piu di un'ora dall'inizio dell'aggressione. Nonostante il tono minaccioso nei nostri confronti di molti presenti piano piano la situazione si è normalizzata, ed io stesso mio sono recato in ospedale visto che perdevo sangue. Oltre le ferite riportate, abbiamo subito parecchi danni alle attrezzature tecniche per il concerto. Questa ennesima aggressione si inserisce in un clima sempre più pesante nei confronti di Rifondazione Comunista e dei luoghi della sinistra catanese. Gli attentati incendiari alle sedi dei sindacati e ai centri sociali, le aggressioni fisiche subite da molti compagni e compagne nelle nostre strade hanno una unica matrice: la sottocultura reazionaria sempre più presente nella nostra società e l'intolleranza nei confronti della "diversità"! Tutto questo avviene in tutta Italia nel silenzio colpevole delle istituzioni a tutti i livelli. Si tende a sdrammatizzare la crescente violenza soprattutto nelle fascie giovanili della nostra società. La mancanza di spazi sociali, di luoghi di aggregazioni e di serie politiche sociali e culturali hanno portato ad un imbarbarimento della nostra società. In un contesto del genere è sempre più facile che si diffonda l'odio nei confronti di chi rappresenta anche solo politicamente il "diverso". L'intolleranza razziale, l'omofobia, un crescente ritorno di ideologie che si richiamano al Fascismo sono oggi dilaganti nella nostra società. Basti pensare che il giorno dopo l'aggressione, quando si svolgeva la seconda giornata della festa, gruppi di ragazzini continuavano a provocarmi inneggiando al "Duce". Come Rifondazione Comunista non chiediamo certo la militarizzazione dei nostri territori, ricordiamo tristemente l'operazione di presidio tutt'ora in atto nelle nostre città che non ha portato a niente. La società si cambia creando le condizioni sociali per un miglioramento complessivo delle condizioni di vita della gente. La società si cambia diffondendo vera cultura popolare antirazzista e antifascista nelle scuole e nei nostri quartieri. Qualche militare in più nelle strade magari avrebbe evitato l'aggressione alla nostra festa a Riposto, ma non avrebbe eliminato il grave disagio sociale che la nostra società sta vivendo. Avrebbero fermato la pietra che ha colpito la mia testa ma non avrebbero sicuramente fermato le decine di altre pietre pronte ad essere scagliate da mani che trasudano odio e intolleranza.