domenica 26 ottobre 2008
Giovedì 30 Ottobre sciopero generale della scuola
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
MANIFESTAZIONE-CORTEO
Indetta dal COORDINAMENTO COMITATI SCUOLA E UNIVERSITÀ CATANIA
Concentramento ore 9:00 Piazza Roma - Catania
Dopo il grande successo della manifestazione cittadina del 17 ottobre, che ha visto migliaia di studenti, docenti, lavoratori della scuola e genitori scendere in piazza, il Coordinamento dei Comitati Scuola e Università di Catania, invita a continuare la mobilitazione per difendere il sistema di istruzione pubblico, da più di un decennio offeso e immiserito dalle politiche economiche dei governi che si sono succeduti e che hanno sempre guardato alla Scuola e all'Università come ad un costo da tagliare.
Queste politiche presuppongono un modello di sviluppo che non condividiamo perché riproduce e accentua le diseguaglianze, acuisce la selezione di classe, taglia i fondi per la ricerca, prospettando alle nuove generazioni un futuro di precarietà e di sfruttamento, e, al Paese, arretratezza culturale, scientifica e tecnologica.
NO ai tagli al personale della scuola: 90.000 docenti e 45.000 ATA in meno privano la Scuola di risorse indispensabili.
NO ai tagli all’insegnamento di sostegno, frutto avvelenato dell’ultima finanziaria del governo Prodi, che hanno provocato, solo in Sicilia, la scomparsa di 1.000 cattedre, privando molti alunni diversamente abili del diritto allo studio ed all’integrazione.
NO alla Legge 133, che trasforma le Scuole e le Università in fondazioni private, accorpa le classi di concorso, riduce il tempo scuola, blocca le assunzioni a tempo indeterminato.
NO al decreto Gelmini, che ripropone il maestro unico, rende impossibile il tempo pieno e il tempo prolungato, massacra un modello di scuola, quello dei moduli, che consente di organizzare attività di integrazione, di recupero e di potenziamento.
NO ai tagli alle risorse: 8 miliardi per la scuola e 1 miliardo e mezzo per l'università, che da soli già indicano la volontà di distruggere il sistema pubblico d'istruzione.
NO alla chiusura delle scuole nei piccoli comuni e nei quartieri periferici: 4200 scuole in tutta Italia e 850 comuni senza alcuna scuola privano famiglie e alunni di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione.
Le parole irresponsabili di Berlusconi per un suo uso privato della Polizia, le sue minacce, non fermeranno la nostra lotta pacifica e determinata.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento