NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Mercoledì 26 Novembre
Ore 17.00 Assemblea Studentesca Aula Studio Sc. Politiche via Dusmet 163.
Ore 20.30 Festa di autofinanziamento Aula Studio Sc. Politiche via Dusmet 163.
Venerdì 28 Novembre
Ore 9.00 Mobilitazione Nazionale Studentesca Largo Rosolino Pilo.
Le leggi 133 e 169 rappresentano un tentativo di distruggere definitivamente il sistema d’Istruzione pubblica italiano: circa 150.000 posti di lavoro tagliati nelle scuole primarie e secondarie, quasi un miliardo e mezzo di euro in meno alla didattica e alla ricerca universitarie, privatizzazioni, numeri chiusi e la certezza di tasse insostenibili. Si risparmia su un settore fondamentale per il futuro del nostro paese e si vuole creare un’università alla portata dei soli ricchi.
Un grande movimento ha detto “NO” a questo attacco senza precedenti al nostro futuro con cortei spontanei, occupazioni e assemblee. Non è che l’inizio! Non ci fermeremo fin quando queste leggi infami non saranno ritirate e non accetteremo alcun compromesso.
Siamo un movimento di studenti, ma non viviamo su un altro pianeta. Molti di noi vivono già una vita fatta di lavori precari e subiscono tutti i giorni lo smantellamento dello stato sociale in corso da almeno 20 anni. Basti pensare ad una cifra sola: in Italia, secondo una ricerca della Banca dei Regolamenti Internazionali, dal 1983 al 2005 i lavoratori hanno perso l’8% del Prodotto Interno Lordo, andati in maggiori profitti (che infatti sono saliti nel periodo dal 23% al 31% del totale). In termini assoluti, si tratta di cifre enormi: l’8% del PIL italiano è, infatti, pari a qualcosa come 120 miliardi di euro.
Oggi ci chiedono di fare ancora sacrifici! La scusa è rappresentata dalla crisi finanziaria internazionale, in realtà crisi dello stesso sistema capitalista: dopo decenni di speculazioni senza regole che hanno ingrassato i portafogli di pochissimi, ci vengono a dire che la crisi che hanno causato loro dobbiamo pagarla noi, gli studenti, i lavoratori, la stragrande maggioranza della popolazione che non arriva alla fine del mese.
Se l’attacco è globale, la risposta deve essere globale! L’attacco a scuola e università rappresenta solo un anello di una catena più grande: da anni si attaccano pensioni, sanità, lavoro, diritti, migranti, cultura… Giocano a tenerci separati per renderci più vulnerabili. A questo si risponde riunendo tutte le lotte in un unico fronte di lotta comune formato da quelli che la crisi non la vogliono più pagare: studenti, precari, disoccupati, migranti, pensionati, famiglie....
E’ arrivato il momento di dire basta! Lotteremo ad oltranza contro il progetto di ridurre la contrattazione nazionale a contrattazione individuale, contro la precarietà per la sicurezza di un lavoro stabile e ben pagato, con la stessa energia, la stessa rabbia, la stessa radicalità che caratterizza la nostra battaglia contro lo smantellamento dell’istruzione pubblica.
TUTTI IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE
martedì 25 novembre 2008
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