martedì 30 settembre 2008

Interrogazione sull'Istituto superiore di Palagonia

Interrogazione a risposta scritta sulle carenze strutturali e di arredo all'Istituto istruzione superiore di Palagonia.

Premesso che:
da quest'anno i tre indirizzi facenti parte dell'istituto istruzione superiore di Palagonia hanno ottenuto l'autonomia scolastica dall'istitutro superiore di Militello in val di Catania;

il dirigente scolastico dello stesso istituto, Dottor Francesco di Majo, ha più volte sollecitato l'amministrazione provinciale e i tecnici dell'ente provinciale a dotare il suddetto istituto di basilari arredamenti, quali banchu, per consentire il regolare svolgimento delle lezioni;

alleghiamo alla presente interrogazione copie delle richieste scritte fatte dal Dottor Di Majo inerenti all'arredamento per l'istituto;

due dei tre stabili, situati in via Pitagora e piazza Dante, sono sprovvisti di linea telefonica;

gli stabili che ospitano l'I.I.S. Sono privi di computer e quindi di comunicazione via etere;

il dottor di Majo ha se gnalato all'ente provinciale la situazione di pericolo provocata da una rilevante caduta di calcinacci nel plesso dell'Itc situato nello stabile in via C. Battisti;

alleghiamo alla presente le reiterate richieste di intervento presentate all'aente provinciale per la messa la sicuro del suddetto edificio;

Considerato che:
dopo le reiterate richieste, nelle ultime settimane personale della Pubbliservizi ha compiuto sopralluoghi nei tre stabili dell'I.I.S. Di Palagonia;

il dirigente scolastico non ha ancora ricevuto nessuna notizia su probabili interventi programmati per risolvere le problematiche sopra citate;

Ritenuto che:
questi ritardi provocano, non solo disagi, ma addirittura mettono in dubbio lo svolgimento regolare delle lezioni e dell'attività amministrativa dell'istituto;

Chiede di sapere:
1)le motivazioni che hanno portato l'amministrazione a non provvedere all'arredamento dell'istituto superiore di Palagonia, nonostante la situazione carente fosse stata più volte posta all'attenzione dei Tecnici della provincia;
2)quali misure l'amministrazione provinciale intenda prendere per risolvere le diverse problematiche dell'I.I.S. Di Palagonia, soprattutto i tempi per la messa in sicurezza degli edifici sopara citati.

Presentata il 29 Settembre

Paolo Ferrero a Catania

Programma completo assemblea con Paolo Ferrero

Giovedì 2 ottobre

ore 18,00 all'auditorium dell'ex monastero dei Benedettini a Catania

ASSEMBLEA

RICOMINCIAMO DALL'OPPOSIZIONE

Coordina:
Gigi Cascone – responsabile organizzazione PRC CT

Introduce:
Pierpaolo Montalto – segretario provinciale PRC CT

Intervengono:
Boris Defelice – RSU Fiom ST.M.
Sara Crescimone – Open Mind GLBT
Agata Lombardo – lavoratrice cooperative sociali
Piero Mancuso – Centro Iqbal Masih
Bruno Barbarossa – insegnante di sostegno
Lorenzo Mannino – collettivo Spedalieri

conclude
PAOLO FERRERO
segretario nazionale di Rifondazione Comunista

giovedì 25 settembre 2008

Carenze strutturali al liceo "Principe Umberto" di Catania

La federazione catanese del PRC ed il consigliere provinciale Valerio Marletta di Rifondazione Comunista hanno chiesto un urgente incontro con l’assessore alla pubblica istruzione della provincia regionale di Catania per sollecitare alla giunta Castiglione la realizzazione dei moduli in prefabbricato previsti dal bilancio per ospitare gli studenti delle scuole medie superiori di Catania.
In particolare gli studenti e gli insegnanti del liceo scientifico Principe Umberto di Catania, rischiano oggi i doppi turni per il mancato rispetto dei tempi di appalto e di completamento dei lavori per la realizzazione del prefabbricato, indispensabile per l’ordinato avvio dell’anno scolastico.
Il bando, che doveva essere espletato a giugno, ha assegnato l’appalto solo qualche giorno fa, mentre l’assessorato provinciale ha comunicato che i lavori inizieranno solo nel prossimo mese di gennaio 2009.
Ciò determinerà un serio danno all’attività didattica ed i doppi turni, con pesanti ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico.
Di fronte a ciò non è pensabile perdere ulteriore tempo, occorre immediatamente avviare i lavori per la posa in opera dei prefabbricati, per dare certezza alla direzione ed al corpo docente del Principe Umberto e garantire il diritto allo studio ai giovani catanesi.

venerdì 19 settembre 2008

Ordine del giorno sulla scuola

Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia di Catania
All'assessore alla pubblica istruzione


Ordine del giorno sull'istituzione di una consulta della scuola


Premesso che:

siamo di fronte all'ennesimo grande stravolgimento della pubblica istruzione e dell'intero mondo dei saperi;

ll mondo della scuola si trova in grandi difficoltà per i tagli ai fondi pubblici che hanno già comportato la perdita di migliaia di posti di lavoro;

questi tagli comporteranno una ulteriore diminuizione dei fondi destinati agli enti locali in materia di scuola, con la naturale conseguenza di un peggioramento dell'offerta formativa soprattutto in provincie, come Catania, che da anni manifestano situazioni di grande disagio;

dai primi lavori della VI commissione consiliare è emersa una situazione difficile, spesso drammatica, negli isituti superiori di competenza dell'ente provinciale;

alle conferenze dei servizi sulla scuola, organizzate dall'assessore Ciampi, la stragrande maggioranza dei presidi ha manifestato non solo un disagio crescente, ma addirittura difficoltà ad iniziare regolarmente l'anno scolastico;

un sistema formativo inefficiente, deficitario nelle strutture e che non riesce a valorizzare la conoscenza plurale e le culture non fa che aumentare il crescente clima di disagio sociale nel quale vivono i nostri giovani;

il disagio socio-culturale rappresenta l'humus perfetto per il diffondersi di razzismo, violenza, omofobia figli di una sottocultura violenta e intollerante;


Rilevato che:

le precedenti amministrazioni provinciali hanno fatto poco o addirittura niente per cercare di porre un freno e nell'inviduare una possibile via d'uscita a questa crisi profonda del sistema formativo in atto ormai da anni.


Ritenuto che:

la provincia ha si competenza sull'edilizia scolastica, per il segmento delle scuole superiori, sia per quanto riguarda la manutenzione, la sicurezza e il rischio sismico sia per le nuove edificazioni ma dovrebbe intevenire in un settore molto più ampio del limitato, seppur importantissimo, ambito edilizio e manutentivo attraverso una sempre più coordinata azione tra l'assessorato alla pubblica istruzione, l'assessorato alla cultura e alle politiche giovanili e sociali;

la storia insegna che dalle grandi crisi si esce attraverso l'ascolto dei protagonisti sociali, la valorizzazione del pluralismo e la programmazione di serie politiche di intervento.


Ciò premesso , il Consiglio provinciale, esprimendo la forte preoccupazione per le sorti del sistema formativo e conscio che la crisi del suddetto sistema interessa tutta la società e non puo essere solo argomento di un ministero, con la presente mozione


Impegna l'amministrazione provinciale:

ad istituire una consulta provinciale permanente della scuola con i presidi, gli studenti, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, l'amministrazione e la commissione provinciale competente in tempi celeri, una sorta di stati generali della scuola in provincia di Catania. Attraverso la convocazione periodica di questo organo rappresentativo delle diverse componenti del mondo dei saperi, l'amministrazione provinciale darebbe uno strumento di democrazia diretta e non solo di mera consultazione a chi vive direttamente nel mondo della formazione.

Catania 17 Settembre 2008

Il consigliere Valerio Marletta

giovedì 18 settembre 2008

Per la difesa del sapere pubblico

Manifestazione sabato 20 Settembre ore 9:30 davanti sede provincia di Catania via Nuovaluce 67 Canalicchio


Sabato 20 settembre nella sede della provincia in via nuovaluce 67 a Canalicchio il sottosegretario Pizza alla pubblica istruzione e all'università inaugurerà l'anno scolastico a Catania. Pensiamo che, in un momento di grandi stravolgimenti del mondo dei saperi, come studenti, come professori, come precari e come cittadini abbiamo il diritto e il dovere di far sentire tutto il nostro dissenso e la nostra avversità alle politiche oscurantiste e classiste del Ministro Gelmini e dell'intero governo Berlusconi. Le nostre idee per troppi anni sono rimaste inascoltate e fuori da qualsiasi dibattito che riguardasse il mondo dei saperi. Ora è giunto il momento di tornare a riempire piazze, di tornare ad occupare quegli spazi sociali che ci appartengono e che dobbiamo pretendere.

Chi non si ribella è complice!


Giovani comuniste/i Catania

martedì 16 settembre 2008

Mobilitiamoci in difesa della scuola pubblica

Mobilitiamoci contro la privatizzazione della Scuola Pubblica per
contrastare un attacco senza precedenti ai principi della Costituzione, ai diritti
dei lavoratori e al loro salario e all’etica stessa della convivenza civile
.

Lavoratori della scuola, precari, studenti e genitori hanno dato vita a un comitato cittadino in difesa della scuola pubblica, che oggi sta subendo un attacco senza precedenti.
E infatti, la riduzione del personale (100.000 docenti e 43.000 ATA), la chiusura di più di 4000 istituti nei piccoli comuni e nei quartieri periferici, i tagli già attuati al sostegno, il ritorno al maestro unico, la riduzione dei finanziamenti (circa 8 miliardi di euro in meno entro il 2012), la trasformazione delle scuole in fondazioni, insieme a tutti quei provvedimenti, come il DDL Aprea e il DDL Gelmini, che deregolamentano il lavoro, se attuati, impediranno alla scuola pubblica di svolgere quel ruolo che le prescrive la Costituzione, consentendo Ia ingerenza dei privati nelle scelte organizzative e didattiche.

Il comitato fa appello a quanti sentono l’importanza del ruolo svolto nella società dalla Scuola dello Stato perchè diano una risposta immediata e determinata.

Il comitato promuove:
- una raccolta di firme individuali;
- momenti di informazione cittadina (banchetti, volantinaggi...) sul reale contenuto dei provvedimenti del governo, mistificati da una campagna di stampa ostile alla scuola pubblica e, in generale, al lavoro dipendente;
- il coordinamento con gli altri comitati che su tutto il territorio regionale e nazionale si stanno mobilitando come noi per difendere il sistema di istruzione pubblico

  • una prima manifestazione cittadina preparata da assemblee nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

Il Comitato indica nell'unificazione delle lotte dei lavoratori della scuola, degli studenti e dei precari la condizione necessaria per la difesa della scuola pubblica. Per questo fa sue le battaglie del movimento studentesco contro la deriva autoritaria in atto, che mina il carattere democratico e inclusivo che la scuola pubblica dovrebbe avere, e le lotte dei precari che difendono, insieme al loro posto di lavoro, la qualità della scuola.
Alle OO. SS. tutte chiediamo l'indizione di uno SCIOPERO GENERALE.
La scuola della Repubblica e i diritti dei lavoratori sono patrimonio di tutti.

Comitato in difesa della Scuola Pubblica

lunedì 15 settembre 2008

Il 16 Settembre di nuovo in piazza a Catania

Il 16 settembre 2006 un cartello di associazioni, liberi cittadini, antifascisti, organizzò a Catania una grande manifestazione per rispondere all’aggressione fascista subita dal corteo del Pride. Oltre settemila persone sfilarono per le vie cittadine in una delle ultime giornate civili che la nostra città ricordi; l’anno successivo un concerto, sempre nella data del 16 settembre, si tenne in Piazza Dante, con l’intento di mantenere vivo il ricordo di quella giornata di lotta, inserendo di fatto il 16 settembre nel calendario della Catania che che resiste.. Gli eventi di questi mesi, gli accoltellamenti, le aggressioni fasciste -sia fisiche che verbali-, dimostrano che il rischio del neofascismo è fenomeno gravissimo, da non sottovalutare; il nostro Paese è attraversato da un rigurgito di intolleranza, di razzismo, di odio che trova espressione nelle più disparate forme di quotidiana violenza ed il rischio che si corre è una forma di fatale assuefazione. Il coordinamento catanese "16 settembre" ritiene che sia obbligo morale di tutti coloro che ancora credono nei valori dell’antifascismo che questo clima di tolleranza nei confronti dei nuovi fascismi venga duramente ostacolato e denunciato. La nostra città - in particolare - porte segni evidenti sui muri i segnali di tanto incivile degrado: svastiche, croci celtiche, incitamenti all’odio ed alla violenza vengono scritti senza che nessun ente pubblico si curi di ripulire tali vergognosi messaggi. Saremo allora noi cittadini ad intervenire, a ricoprire questi messaggi fascisti, violenti, intolleranti; ci auguriamo che molti catanesi si vogliano unire nel cercare di rendere un pò più vivibile la nostra città, sia segnalando via email la presenza di scritte fasciste, sia partecipando in prima persona. Appuntamento per tutte/i MARTEDI’ 16 SETTEMBRE ALLE ORE 11 in piazza Duomo, davanti al Comune dove si svolgerà prima un incontro con la stampa e poi armati di ... colla e manifesti inizieremo la copertura delle scritte fasciste che si trovano nel centro storico.

giovedì 11 settembre 2008

Il circolo di Palagonia al fianco dei Braccianti "veri"

Il circolo “R. Luxemburg” di Palagonia del Partito della Rifondazione Comunista esprime la piena solidarietà ai braccianti “veri” che non hanno ricevuto l’indennità di disoccupazione e che sono in questi giorni in stato di agitazione. Riteniamo doveroso garantire ai braccianti che hanno effettivamente lavorato l’indennità, perchè questa rappresenta l’unica fonte di sostentamento per tutti quelli che rimangono privi di lavoro per una buona parte dell’anno lavorativo.
Confermiamo la necessità che la magistratura continui a svolgere le indagini finalizzate a distruggere il cancro delle “ditte fantasma”, tuttavia non possiamo attendere i tempi della magistratura.
Non si può generalizzare quando sono in gioco le vite dei lavoratori. Noi stiamo con i braccianti “storici” e metteremo la nostra organizzazione politica a disposizione di quanti realmente hanno diritto all’indennità di disoccupazione agricola. Pensiamo che anche a Palagonia, come accaduto a Biancavilla e Adrano, i lavoratori debbano organizzarsi e lottare per i propri diritti,
Rifondazione Comunista sarà sempre accanto a loro “senza se e senza ma”.

Rifondazione scende in piazza con i lavoratori delle cooperative sociali

Rifondazione Comunista esprime forte solidarietà ai lavoratori delle cooperative sociali che venerdì 12 settembre scenderanno in lotta in via Etnea per protestare contro l’amministrazione comunale. Da mesi questi lavoratori si mobilitano per chiedere al comune di Catania il rispetto degli impegni ed il pagamento delle spettanze alle cooperative. I lavoratori delle cooperative sociali da sei mesi non ricevono stipendi, ma continuano a prestare la loro importante opera in settori importanti della vita cittadina e a sostegno dei soggetti più bisognosi, reclamando al contempo il rispetto dei propri diritti. Alle normali preoccupazioni si aggiunge oggi la consapevolezza che, in caso di proclamato dissesto, come annunciato ormai da tante parti, le cooperative sociali vedrebbero tagliati buona parte dei crediti vantati nei confronti del comune, ed i lavoratori perderebbero così inevitabilmente molti degli stipendi arretrati, restando sul lastrico e forse anche senza lavoro. I lavoratori delle cooperative sociali devono quindi essere pagati subito. L’amministrazione comunale di Catania economizzi sulle tante voci inutili di spesa, in primo luogo le costose consulenze che incidono sul bilancio comunale per oltre 2 milioni di euro l’anno, per dare risposta alle giuste esigenze di chi attende da anni. Rifondazione Comunista sosterrà la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali e resterà al loro fianco sino alla soluzione della vertenza.




mercoledì 10 settembre 2008

Mobilitiamoci contro la privatizzazione della Scuola Pubblica

AULA MAGNA DEL LICEO CUTELLI, VIA FIRENZE CATANIA

ORE 17.00 GIOVEDI’ 11 SETTEMBRE 2008

per contrastare un attacco senza precedenti ai principi della Costituzione,

ai diritti dei lavoratori e al loro salario e all’etica stessa della convivenza civile.

Siamo un gruppo di insegnanti, lavoratori della scuola e genitori, molto preoccupati dalle nuove norme che ridisegnano il sistema dell’istruzione: è ormai chiaro a tutti che ci stiamo avviando ad un punto di non ritorno.

Gli ultimi provvedimenti rappresentano infatti il grimaldello per scardinare in via definitiva ciò che resta della Scuola della Repubblica e si inquadrano in una strategia più ampia di demolizione di tutte le strutture pubbliche e di disintegrazione dei diritti di chi vi lavora, trasferendo servizi e funzioni ai privati.

La riduzione del personale, che interessa tutto il pubblico impiego e riguarda la Scuola nella misura di 100.000 docenti e 43.000 del personale ATA e la chiusura di più di 4000 istituti nei piccoli comuni, determinerà il collasso di un sistema fiaccato peraltro dall'enorme riduzione dei finanziamenti (circa 8 miliardi di euro in meno entro il 2012).

Premesso che per poter ricostruire in Italia una Scuola Pubblica che sia sanata dai guasti di questi anni è necessario abrogare le leggi Moratti, alle quali si riferiscono i pesanti interventi legislativi di questo governo, riteniamo indispensabile eliminare tutte quei provvedimenti, come il DDL Aprea, e il DDL Gelmini, che deregolamentano il lavoro e impediscono alla scuola pubblica di svolgere quel ruolo che le prescrive il testo Costituzionale.

Infatti essi prevedono la trasformazione delle scuole in fondazioni, con pesanti ingerenze dei privati nelle scelte organizzative e didattiche, l’incremento del rapporto alunni-docenti, la riduzione degli insegnanti di sostegno, l’accorpamento di scuole e di classi di concorso in nome della flessibilità, la diminuzione del tempo scuola, la rimodulazione dell’organizzazione didattica nella primaria con il ritorno al maestro unico - provvedimento che da solo comporterebbe il taglio di almeno 60.000 posti di lavoro - l’abolizione del valore legale del titolo di studio, richiesta storica della confindustria.

La logica di tutto si riassume nel disegno di far cassa distruggendo la Scuola e svendendola ai privati.

Come se non bastasse, nel giro di pochi mesi i lavoratori della scuola, insieme a tutto il pubblico impiego, hanno subito provvedimenti vessatori, come quelli su permessi e malattie che creano un clima denigratorio nei loro confronti e negano diritti fondamentali della persona quale quello alla salute.

Un’attenzione particolare è stata poi rivolta agli insegnanti meridionali i quali sono stati considerati antropologicamente incapaci e dunque bisognosi di speciali corsi di aggiornamento.

Infine, per il rinnovo del contratto, già scaduto da un anno, la finanziaria prevede solamente il recupero dell’inflazione programmata (1,7% e 1,5% per il biennio 2008-2009): qualcosa come 30 Euro in media in busta paga.

Consapevoli che per evitare il baratro e rompere lo stato di assedio che vede alleati governo, poteri forti e mezzi di informazione occorre una risposta immediata, determinata di tutti, ci rivolgiamo a quanti sentono l’importanza del ruolo svolto nella società dalla Scuola dello Stato e, in particolare, a tutte quelle persone, quei movimenti, quei soggetti politici, sindacali e associativi che in questi giorni hanno già elevato la loro protesta o comunque in passato hanno lottato contro lo sfascio prodotto dagli scorsi governi per iniziare a far sentire la nostra voce di protesta.

Crediamo che solo lottando tutti insieme per il bene di tutti possiamo vincere questa battaglia di civiltà.

Incontriamoci per discutere sulle proposte e sulle iniziative.

lunedì 8 settembre 2008

Ordine del Giorno sulla sicurezza sul lavoro

Ordine del Giorno sulla sicurezza sul lavoro

Presentato al consiglio martedì 2 Settembre

Premesso che:

Il tragico incidente di ieri, che ha determinato la morte di due lavoratori delle ferrovie, è soltanto l'ultimo episodio di una serie infinita di sciagure che continuano a funestare il mondo del lavoro, uno stillicidio di vite umane che costituisce un'inammisibile vergogna nazionale;

quest'anno si sono già verficati oltre mezzo milione di infortuni sul lavoro con più di 500 morti e oltre 10.000 invalidi. Il costo di tutto ciò, non soltanto economico ma soprattutto sociale e morale, è divenuto ormai inconcepibile ancor più che insostenibile, ed ha assunto dimensioni di una vera emergenza nazionale;

particolare grave, specie in Sicilia, è che si continuino a verificare garvi incidenti in grandi aziende, finnache in quelle pubbliche e nel parastato. Come le recenti tragedie di Rometta, del cantiere sulla Catania-Siracusa, di Mineo, ecc. stanno a dimostrare.

Considerato che:

il trend in aumento delle morti bianche, l'elevatissimo numero di infortuni nel settore edile(molti dei quali neanche denunciati) e, come detto, la notevole incidenza di sinistri anche nel settore pubblico, indicano un pericoloso calo dell'attenzione sulle norme di sicurezza, frutto probabilmente di una minore tensione morale sui controlli e sull'applicazione delle sanzioni;

Lla legge 123 del 2007, con i suoi decreti attuativi, riordina la legislazione in materia e rafforza rendendolo più incisivo, il ruolo delle Regioni e degli Enti locali, sia in termini di vigilanza che di partecipazione attiva.

Ciò premesso e considerato,

il Consiglio provinciale, esprimendo la piena solidarietà a tutti i lavoratori incorsi in infortuni, e sentendosi particolarmente vicino alle famiglie delle vittime, con la presente mozione

IMPEGNA l'amministrazione Provinciale

a predisporre tutte le azioni e gli strumenti per dare, nel più breve tempo possibile, piena attuazione alla citata Legge 123, aseumendo così un ruolo attivo per quanto riguarda i controlli sulle normative di sicurezza;

a dotarsi degli strumenti idonei per la verifica del più scrupoloso rispetto delle norme di sicurezzanel corso di ogni tipo di manifestazione sponsorizzata o patrocinata dalla provincia regionale di Catania;

a farsi portavoce presso il Governo Regionale affinchè venga convocata una conferenza di servizi, che veda insieme imprese, enti locali, prefetture, ispettorato del lavoro, sindacati, ecc sui temi della sicurezza sul lavoro specialmente nella provincia di Catania.


venerdì 5 settembre 2008

Attività ispettiva nel comune di Linguaglossa

Nella seduta del consiglio provinciale di Catania di giovedì 4 Settembre ho iniziato, in collaborazione col circolo del Prc di Linguaglossa, una attività ispettiva sul teritorio del comune di Linguaglossa. L'attività ispettiva tende a conoscere le intenzioni dell'amministrazione provinciale in merito all'abbandono e all'auspicabile riutilizzo dei beni pubblici di competenza della provincia nel territorio di Linguaglossa. Grande attenzione verrà posta al villaggio Mare Neve situato nel parco dell'Etna, alla Cantina Antica e altre strutture che in questo momento sono abbandonate al degrado e che potrebbero rappresentare strumento ricettivo per il turismo locale nel rispetto e nella valorizzazione del territorio.


giovedì 4 settembre 2008

Ennesima aggressione a Rifondazione Comunista Catania

Venerdi 29 Agosto a Torre Archirafi (Riposto- ct) si è consumata l'ennesimo sconcertante atto violento nei confronti di Rifondazione Comunista nella provincia di Catania. Durante uno dei concerti serali in programma nella festa di Liberazione del Circolo del Prc di Riposto, gruppi di ragazzi del luogo hanno lanciato "oggetti" sulla gente che tranquillamente assisteva al concerto. Il lancio di una pietra mi ha provocato un taglio alla testa, a causa del quale ho ricevuto due punti di sutura. Dopo l'aggressione i ragazzi che avevano compiuto il lancio di oggetto si sono dati alla fuga. In pochi minuti sono arrivati decine di altri ragazzi che ci hanno circondato e sono seguiti attimi di grande tensione, durante i quali molti dei nostri militanti hanno ricevuto pugni e schiaffi. Nonostante la festa fosse stata regolarmente autorizzata al momento dell'aggressione nessun esponente delle forze dell'ordine era presente. Per tutta la serata bande di balordi hanno cercato di creare tensione e disturbo nelle vicinanze di Piazza Vagliasindi, luogo dove si svolgeva la nostra festa. Dopo il lancio di oggetti e in un momento di grande tensione tantissima gente che assisteva allo spettacolo con decine di telefonate hanno avvertito le forze dell'ordine. Nonostante i gravvissimi fatti e le decine di telefonate la prima volante è arrivata sul luogo dopo piu di un'ora dall'inizio dell'aggressione. Nonostante il tono minaccioso nei nostri confronti di molti presenti piano piano la situazione si è normalizzata, ed io stesso mio sono recato in ospedale visto che perdevo sangue. Oltre le ferite riportate, abbiamo subito parecchi danni alle attrezzature tecniche per il concerto. Questa ennesima aggressione si inserisce in un clima sempre più pesante nei confronti di Rifondazione Comunista e dei luoghi della sinistra catanese. Gli attentati incendiari alle sedi dei sindacati e ai centri sociali, le aggressioni fisiche subite da molti compagni e compagne nelle nostre strade hanno una unica matrice: la sottocultura reazionaria sempre più presente nella nostra società e l'intolleranza nei confronti della "diversità"! Tutto questo avviene in tutta Italia nel silenzio colpevole delle istituzioni a tutti i livelli. Si tende a sdrammatizzare la crescente violenza soprattutto nelle fascie giovanili della nostra società. La mancanza di spazi sociali, di luoghi di aggregazioni e di serie politiche sociali e culturali hanno portato ad un imbarbarimento della nostra società. In un contesto del genere è sempre più facile che si diffonda l'odio nei confronti di chi rappresenta anche solo politicamente il "diverso". L'intolleranza razziale, l'omofobia, un crescente ritorno di ideologie che si richiamano al Fascismo sono oggi dilaganti nella nostra società. Basti pensare che il giorno dopo l'aggressione, quando si svolgeva la seconda giornata della festa, gruppi di ragazzini continuavano a provocarmi inneggiando al "Duce". Come Rifondazione Comunista non chiediamo certo la militarizzazione dei nostri territori, ricordiamo tristemente l'operazione di presidio tutt'ora in atto nelle nostre città che non ha portato a niente. La società si cambia creando le condizioni sociali per un miglioramento complessivo delle condizioni di vita della gente. La società si cambia diffondendo vera cultura popolare antirazzista e antifascista nelle scuole e nei nostri quartieri. Qualche militare in più nelle strade magari avrebbe evitato l'aggressione alla nostra festa a Riposto, ma non avrebbe eliminato il grave disagio sociale che la nostra società sta vivendo. Avrebbero fermato la pietra che ha colpito la mia testa ma non avrebbero sicuramente fermato le decine di altre pietre pronte ad essere scagliate da mani che trasudano odio e intolleranza.