lunedì 21 dicembre 2009

Un libro dei sogni, lo svuotamento e la mortificazione degli spazi della democrazia, un presidente festaiolo e l'approvazione in 3 ore di un bilancio.

L’ approvazione dello strumento finanziario della Provincia regionale di Catania ha già rappresentato lo scorso anno un pretesto per propagandare all’ esterno un presunto successo da parte della giunta Castiglione che ha poi esitato il PEG (strumento che dà effettiva operatività al bilancio stesso) soltanto a metà febbraio.

Anche quest’anno coerentemente con il piano propagandistico posto in essere dalle destre si sono voluti bruciare i tempi e si è giunto ad approvare un atto con i suoi allegati propedeutici (piano delle alienazioni, e piano triennale delle opere pubbliche) che ribadiscono il tentativo di gestire l’esistente senza una programmazione politica adeguata a rendere utile l’ente ripartendo dalle competenze principali che l’ordinamento gli attribuisce.

Il piano delle alienazioni nasconde l’infausta visione di un centro destra che ripropone scenari già visti al Comune di Catania.

Un ceto dirigente che sembrerebbe mancare di originalità ha ben chiaro invece un vero e proprio piano che impoverisce gli enti pubblici e favore di potenziali speculazioni immobiliari e consequenziali a politiche che in passato hanno sovraesposto l’ente nelle spese per l’acquisizione, la ristrutturazione e il mantenimento di edifici che hanno interessato notabili e potenti consulenti.

L’iter di approvazione del piano di alienazioni si è contraddistinto per l’arroganza di una maggioranza che prima non è riuscita a mantenere il numero legale su una votazione richiesta dal consigliere Tomarchio del gruppo comunista inerente il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e poi ha radunato le truppe dopo la mezzanotte per esitare un atto che è stato formalmente depotenziato, allegando alla deliberazione una cauta e discolpante raccomandazione in merito alle stime economiche eseguite per la valutazione del valore degli immobili.

Si è di fatto dato ragione a chi come noi ha palesato enormi preoccupazioni per una condotta amministrativa che impoverisce la Provincia regionale di Catania.

Sul Piano triennale delle OO.PP. valgono le considerazioni di cui sopra circa l’iter intrapreso. Ricordiamo che già lo scorso anno si è proceduto a tappe forzate riproponendo un mero elenco di opere (un libro dei sogni) figlio della passata amministrazione che sarebbe tornato in aula ad inizio 2009 per essere rivisitato. Mai vi fu bugia più grossa di questa e soltanto a fine dicembre ci si è ritrovati in aula con il “nuovo” PP.TT.OO.PP.

Nuovo per modo di dire visto che anche in questa occasione si sono voluti sottolineare trionfalisticamente successi e novità che non si concretizzeranno.

Anziché puntare in poche e strategiche opere per la provincia e i singoli territori (una fermata di metropolitana di superficie al centro di Acireale, il rilancio dell’ area ex Siace nel giarrese ad esempio) si è continuata una elencazione di opere da cantierare che non saranno iniziate prima del prossimo secolo se si pensa che solo 15 sulle prime 81 individuate lo scorso anno hanno visto iniziare l’iter per la loro realizzazione. Dalla 82sima priorità in poi troviamo quegli interventi futuribili su cui tanti consiglieri faranno tanta propaganda ma pochi saranno i fatti concreti. Si è persino mancato di garbo istituzionale nei confronti dei Comuni che non hanno avuto il tempo di far pervenire il loro parere (stasera il consiglio comunale di Zafferana Etnea è chiamato quindi ad esprimersi su….nulla!!).

Il bilancio infine risente di tutte le scelte di cui sopra che ne indirizzano la spesa per lo più finalizzata a sponsorizzare le tante sagre e fiere sul territorio che non rendono quasi mai la Provincia parte attiva nell’organizzazione ma solo erogatrice di risorse.

42,5 milioni di euro per riprogettare i locali di via Nuova Luce a fronte di 2,5 milioni di euro per le strade provinciali rendono l’idea della sensibilità di chi comanda nei confronti dei bisogni dell’utenza di riferimento. Unica nota positiva è stato il recepimento in aula da parte della giunta di un atto di indirizzo del gruppo comunista avente come oggetto il vincolo di stanziare il 30% delle entrate dell’ Ente provenienti da imposta R.C.A alla manutenzione delle arterie stradali.

La politica inerente gli edifici scolastici ha reso quanto mai difficoltoso l’inizio dell’anno scolastico a migliaia di studenti, studentesse e docenti di tutta la provincia e si registra un aumento esponenziale dei fitti passivi (720.000 euro in più solo per l’istituto d’arte) che come nel caso di Acireale (istituto S.Michele) potevano essere ridotti se qualcuno ci avesse pensato in tempo visto che quell’immobile è stato lasciato dagli studenti del Gulli e Pennisi.

Nessun salto di qualità è stato previsto nell’ambito delle politiche sociali su cui abbiamo chiesto maggiore coraggio e stanziamenti di fatto elusi.

Al danno perpetrato si aggiunge la beffa di cui si è fatto promotore il presidente della commissione bilancio che, in fase preliminare, non ha indirizzato i lavori verso un approfondimento delle esigenze di ciascun ramo dell’amministrazione e che, a posteriori, propone approfondimenti di sorta pressoché inutili.

I consiglieri

Antonio Tomarchio- Valerio Marletta



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