Al presidente della provincia di Catania
Mozione sull'acqua pubblica e sulla gestione del servizio idrico
PREMESSO CHE
-L’acqua è fonte di vita. Senza acqua non c’è vita. L’acqua costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà privata, bensì un bene equamente condiviso
ed accessibile a tutti;
-Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua
potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero possa raggiungere i tre miliardi.
Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme
disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell’ecosistema;
-Le pressioni ai diversi livelli (internazionale, nazionale e locale), finalizzate ad affermare la
privatizzazione e l’affidamento al cosiddetto libero mercato della gestione della risorsa idrica,
continuano imperterrite e travalicano trasversalmente le diverse culture politiche ed amministrative;
-Arrestare i processi di privatizzazione dell’acqua, quindi, assume nel XXI secolo sempre più
le caratteristiche di un problema di civiltà, che chiama in causa politici e cittadini, che chiede a
ciascuno di valutare i propri atti, assumendosene la responsabilità rispetto alle generazioni viventi e
future;
-Gli effetti della messa sul mercato dei servizi pubblici e dell’acqua dimostrano come solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali
possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future;
-In questa battaglia, insieme globale e locale, è ormai largamente diffusa la consapevolezza
delle popolazioni riguardo alla necessità di non mercificare il bene comune acqua e non esiste quasi più territorio che non sia attraversato da vertenze per l’acqua;
-In Italia, al fine di dare un coordinamento a tali vertenze, è stato costituito il FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA BENE COMUNE, ai quali aderiscono enti, associazioni,
organizzazioni sindacali e professionali, comuni, province e regioni;
-In Italia la Legge 5 gennaio 1994, n. 36, ha dettato i criteri per la tutela e l’uso delle risorse idriche
ed ha definito le caratteristiche del Servizio Idrico Integrato; mentre in Sicilia, con Decreto del Presidente della Regione n. 114/gr.IVS.G. del 16 maggio 2000, modificato con Decreto Presidenziale n. 16/serv2S.G. del 29.012002, sono stati determinati gli Ambiti Territoriali Ottimali,
avviando così le condizioni per una gestione privatizzata dell’Acqua potabile;
Considerato che.
I comuni di Caltagirone, Mazzarrone, Mineo, San Michele di Ganzaria, Scordia e Vizzini impugnavano davanti al Tar le deliberazioni dell’assemblea e del cda Ato relative alla Sie Spa, nonché il bando di gara. Il tar accoglieva il ricorso solo in parte , ma i comuni facevano ricorso in appello al Consiglio di giustizia amministrativa(sentenza n. 589/ 27 Ottobre 2006), il quale accoglieva il ricorso e annullava sia le deliberazioni del Consiglio provinciale sia dell’Ato con cui si costituiva la Sie. Ma nonostante questa sentenza sia la Giunta provinciale presieduta da Lombardo sia il cda dell’Ato2 autorizzavano il bonario componimento delle vertenza con i Comuni che avevano ricorso, purché rinunciassero agli effetti della sentenza. A questi vengono riconosciute alcune pretese avanzate sul funzionamento del servizio, in cambio della rinuncia a chiedere l’esecuzione della sentenza. Cos’ l’Operazione Acqua viene salvata. Nonostante una sentenza dica che è illegittima. L’accordo viene ratificato nel dicembre 2006 dall’assemblea Ato.
RIBADISCE CON FORZA
CHE l’acqua costituisce un bene comune irrinunciabile dell’umanità e un diritto inalienabile di tutte
le persone, che pertanto non può diventare proprietà privata di nessuno, ma restare un bene equamente condiviso ed accessibile a tutti;
ESPRIMENDO FORTE CENSURA
Verso la scelta politico-amministrativa dell’amministrazione provinciale di Catania.
Il consiglio provinciale impegna l’amministrazione Castiglione
-L’acqua è fonte di vita. Senza acqua non c’è vita. L’acqua costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà privata, bensì un bene equamente condiviso
ed accessibile a tutti;
-Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua
potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero possa raggiungere i tre miliardi.
Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme
disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell’ecosistema;
-Le pressioni ai diversi livelli (internazionale, nazionale e locale), finalizzate ad affermare la
privatizzazione e l’affidamento al cosiddetto libero mercato della gestione della risorsa idrica,
continuano imperterrite e travalicano trasversalmente le diverse culture politiche ed amministrative;
-Arrestare i processi di privatizzazione dell’acqua, quindi, assume nel XXI secolo sempre più
le caratteristiche di un problema di civiltà, che chiama in causa politici e cittadini, che chiede a
ciascuno di valutare i propri atti, assumendosene la responsabilità rispetto alle generazioni viventi e
future;
-Gli effetti della messa sul mercato dei servizi pubblici e dell’acqua dimostrano come solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali
possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future;
-In questa battaglia, insieme globale e locale, è ormai largamente diffusa la consapevolezza
delle popolazioni riguardo alla necessità di non mercificare il bene comune acqua e non esiste quasi più territorio che non sia attraversato da vertenze per l’acqua;
-In Italia, al fine di dare un coordinamento a tali vertenze, è stato costituito il FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA BENE COMUNE, ai quali aderiscono enti, associazioni,
organizzazioni sindacali e professionali, comuni, province e regioni;
-In Italia la Legge 5 gennaio 1994, n. 36, ha dettato i criteri per la tutela e l’uso delle risorse idriche
ed ha definito le caratteristiche del Servizio Idrico Integrato; mentre in Sicilia, con Decreto del Presidente della Regione n. 114/gr.IVS.G. del 16 maggio 2000, modificato con Decreto Presidenziale n. 16/serv2S.G. del 29.012002, sono stati determinati gli Ambiti Territoriali Ottimali,
avviando così le condizioni per una gestione privatizzata dell’Acqua potabile;
Considerato che.
I comuni di Caltagirone, Mazzarrone, Mineo, San Michele di Ganzaria, Scordia e Vizzini impugnavano davanti al Tar le deliberazioni dell’assemblea e del cda Ato relative alla Sie Spa, nonché il bando di gara. Il tar accoglieva il ricorso solo in parte , ma i comuni facevano ricorso in appello al Consiglio di giustizia amministrativa(sentenza n. 589/ 27 Ottobre 2006), il quale accoglieva il ricorso e annullava sia le deliberazioni del Consiglio provinciale sia dell’Ato con cui si costituiva la Sie. Ma nonostante questa sentenza sia la Giunta provinciale presieduta da Lombardo sia il cda dell’Ato2 autorizzavano il bonario componimento delle vertenza con i Comuni che avevano ricorso, purché rinunciassero agli effetti della sentenza. A questi vengono riconosciute alcune pretese avanzate sul funzionamento del servizio, in cambio della rinuncia a chiedere l’esecuzione della sentenza. Cos’ l’Operazione Acqua viene salvata. Nonostante una sentenza dica che è illegittima. L’accordo viene ratificato nel dicembre 2006 dall’assemblea Ato.
RIBADISCE CON FORZA
CHE l’acqua costituisce un bene comune irrinunciabile dell’umanità e un diritto inalienabile di tutte
le persone, che pertanto non può diventare proprietà privata di nessuno, ma restare un bene equamente condiviso ed accessibile a tutti;
ESPRIMENDO FORTE CENSURA
Verso la scelta politico-amministrativa dell’amministrazione provinciale di Catania.
Il consiglio provinciale impegna l’amministrazione Castiglione
A porre in essere quanto previsto dalla sentenza del Cga di cui sopra preso atto che la Sie fino ad ora non è stata in alcun modo operativa al punto che gli utenti hanno continuato ad avere rapporti con gli enti acquedottistici di riferimento.
Catania 29 giugno 2009
Il consigliere Valerio Marletta
Catania 29 giugno 2009
Il consigliere Valerio Marletta
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